L'agente di Valeri: "A Cremona e Frosinone giocava per la salvezza, a Parma per l'Europa"
Pietro Parente, agente di Emanuele Valeri del Parma tra gli altri, ha parlato del suo assistito in maglia ducale ai microfoni di ParmaLive.com: "Per l'Udinese non rientra, l'adduttore è un infortunio antipatico e che non va sottovalutato perché fastidioso. Con il Lecce invece potrebbe esserci, se tutto andrà come previsto sarà a disposizione e poi le scelte le farà il mister".
L'assist contro il Milan è stato il punto più di un inizio di stagione super, si aspettava un inizio del genere?
"È un ragazzo che va sempre in crescendo, non mi sorprende che sia arrivato a questo livello. Negli anni scorsi magari ha fatto 2 o 3 assist, però i palloni che hanno in mezzo magari sono stati 20 o 30, poi serve anche chi la butta dentro (ride, ndr). Maturando il suo bagaglio si arrichisce e quest'anno ha trovato una squadra di alto profilo tecnico".
Col Parma avete firmato un contratto lungo, cosa avete visto nel progetto che vi ha proposto Krause?
"Ambizione. Certamente quello in primis, il Parma vuole crescere e vincere col tempo, é una cosa che ci è apparsa chiara sin dai primi incontri avuti col club".
Che differenze ha percepito rispetto a realtà piccole come Cremona e Frosinone?
"Parliamo di due squadre che puntavano alla salvezza, il Parma invece pensa all'Europa, col tempo. La struttura e l'organizzazione che abbiamo trovato a Collecchio non le avevamo incontrate da nessun'altra parte ed è percepibile appena entri nel centro sportivo".
Curiosissimo, forse anche inedito, che con i suoi 25 anni Valeri sia uno dei senatori della squadra: è una cosa che avevate messo in conto o è una sorpresa?
"È un progetto giovane, il Parma lavora così e lo sapevamo. Così giovane che a 25 anni sembri vecchio. Lui è un ragazzo con la testa sulle spalle, di grande umiltà, che nello spogliatoio sa essere un punto di riferimento perché sa volersi voler bene. Non a caso Pecchia lo ha rivoluto dopo tanti anni".
A Pecchia ci arriveremo. Capitolo Italia: ora che Spalletti è passato stabilmente al 3-5-2, il pensiero azzurro sarà tornato.
"Deve pensare a fare bene e crescere col Parma, come si suol dire 'il resto verrà di conseguenza'. Si sogna, ma coi piedi per terra. Lui è un giocatore forte, ma adesso deve pensare solo a fare benissimo con la maglia crociata".
Il suo arrivo è stato il primo dell'estate per il Parma, si aspettava un mercato di questo livello da parte del club?
"No, anche se il progetto del Parma è chiaro e negli anni della proprietà Krause è sempre stato quello: investire su giovani di livello, anche pagandoli tanto. Mi sembra che quest'anno abbiano confermato in pieno questa idea. Non posso negare che avevamo altre richieste in estate, anche da club che fanno le coppe, ma abbiamo scelto la società che ci ha dato più garanzie di crescita e ne siamo felici".
C'è un compagno che l'ha stupito particolarmente? Magari in ritiro o qualcuno che non conosceva...
"Devo dire la verità, non mi ha fatto un nome particolare, anche pensandoci non mi viene in mente un singolo. Anzi ricordo che dopo un'amichevole, con il Galatasaray mi pare, mi chiamò per dirmi la sua su come si trovata e raccontarmi di quanto era forte tecnicamente la squadra. E nonostante questo, composta di bravi ragazzi e tutti molto umili".
Il 1° dicembre si gioca Parma-Lazio: è una data cerchiata di rosso per Emanuele o ormai è un discorso chiuso?
"No assolutamente, è una gara come le altre. Come ho già detto è stato vicino all'accordo con loro in precedenza ma è saltata per un dettaglio che non ho voglia di rivelare. Per lui sarà una sfida normalissima, anzi contro la Lazio ha sempre disputato ottime partite".
E' evidente che con Pecchia si sia creato un rapporto solidissimo: quali sono le basi?
"L'ottimo campionato disputato a Cremona, con salvezza e playoff sfiorati ha creato queste basi, poi la vittoria della Serie B nell'anno successivo: quando vinci poi i rapporti si saldano e diventano indistruttibili, o quasi. È chiaro che dietro ci sono doti tecniche e umane se dopo tanti anni lo ha rivoluto fortemente alle sue dipendenze".
A fine stagione sarebbe contento se...
"Se il Parma fosse in alto. Più in alto possibile, non c'è un numero di assist a cui Emanuele punta".