Juve, agli ottavi di Champions c’è il Porto. Per Bonucci il più classico dei turning point
L’urna di Nyon ha decretato quelli che saranno gli ottavi di finale di Champions League che porteranno una delle sedici protagoniste alla conquista della massima competizione europea il prossimo 29 maggio in quel di Istanbul. Alla Juventus è capitata, sulla carta, l’avversaria meno ostica del lotto delle accoppiabili seconde classificate: fra le spagnole Atletico Madrid e Siviglia e le tedesche Lipsia e Gladbach, a Madama è giunto in sorte il Porto di Sérgio Conceição. Cinque i precedenti fra le due squadre: dal primo nella finale di Coppa delle Coppe del 1984, all’ultima doppia sfida degli ottavi del 2017 fino al confronto nei gironi di Champions League del 2001. E proprio l’incontro più recente, quello deciso fra andata e ritorno dalle reti di Pjaca e Dani Alves in terra lusitana e da Dybala allo Stadium, porta alla memoria un momento di svolta nella carriera di uno dei pilastri della squadra Leonardo Bonucci.
Il FAMOSO SGABELLO - Era il 22 febbraio quando Massimiliano Allegri decise di escludere dai convocati per la trasferta di Oporto il difensore bianconero. Il motivo? Una discussione, particolarmente animata, tra i due cominciata sul rettangolo verde nel finale di partita contro il Palermo di qualche giorno prima e proseguita poi negli spogliatoi. Ne scaturì l’estromissione del numero 19 e la conseguente immagine che ritraeva Bonucci su uno sgabello in tribuna al fianco di Pavel Nedved e dell’allora amministratore delegato bianconero Beppe Marotta. Un momento che, a detta dello stesso centrale, ha cambiato il suo modo di pensare: “Con Juve-Porto la mia carriera ha la straordinaria quanto rara occasione di fare un prezioso passo in avanti. Sono passati 1391 giorni da quella partita. Giorni che mi hanno insegnato quanto sia importante per un giocatore riuscire a mettere da parte l’ego personale a favore del bene della squadra. Voglio sfruttarla al meglio. Con motivazione, passione e amore per la maglia che indosso”. Uno dei più classici turning point, di quelli che cambiano il modo di approcciare allo spogliatoio e allo sport. Da lì un altro giocatore, rafforzato poi anche dal passaggio a vuoto al Milan, più consapevole dell’importanza che determinati atteggiamenti possono avere all’interno dello spogliatoio. Per Bonucci Juve-Porto riparte da quello sgabello, richiamato ieri scherzosamente anche dal presidente della Vecchia Signora Andrea Agnelli, con l’obiettivo di poter associare, da febbraio in poi, a quella partita ricordi migliori.