Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Inter, troppi gol subiti: proiezione pericolosa a fine campionato, gli errori preoccupano Inzaghi

Inter, troppi gol subiti: proiezione pericolosa a fine campionato, gli errori preoccupano InzaghiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 07:00Serie A
di Ivan Cardia

Quattro tiri e quattro gol subiti. L'analisi di Simone Inzaghi è di parte, ovviamente, ma non va troppo lontana dalla realtà. Nel rocambolesco 4-4 maturato ieri sera a San Siro, la sua Inter ha concesso alla Juventus cinque tiri in porta complessivi, con 2,17 xG per i bianconeri. Risultato: Sommer, con qualche responsabilità nelle ultime due occasioni, ha raccolto quattro volte la palla in fondo al sacco. Non era mai accaduto che un derby d'Italia finisse 4-4, per trovare almeno otto gol complessivi bisogna tornare al 1961 (e si parla di un 9-1 per l'Inter), per vedere i nerazzurri subire quattro reti in casa dalla Juventus si va indietro a una gara di Coppa Itala del 1959 con vittoria per 4-1 dei bianconeri. Si dirà che Thuram e compagni ne hanno anche segnati quattro, di gol: vero, ma la produzione offensiva dei campioni d'Italia non è certo in discussione. L'Inter, dopo nove giornate, ha segnato ventuno reti: lo stesso ruolino di marcia dello scorso campionato. È la solidità difensiva che continua a essere un tema e fa registrare ben altri numeri.

A proposito del confronto con la scorsa stagione: in questa, l'Inter è già a 13 gol subiti dopo nove giornate. Nel 2023/2024 servirono 27 giornate per arrivare allo stesso passivo. Di questo passo, la proiezione è di 55 gol incassati a fine campionato: per trovare una simile fragilità difensiva da parte dei nerazzurri bisogna risalire alla Serie A 2014/2015. L'Inter, per la cronaca, chiuse all'ottavo posto in classifica. Il contesto attuale è diverso, probabilmente Inzaghi troverà correttivi ed è difficile immaginare i nerazzurri fuori - almeno - dalle prime quattro posizioni in graduatoria a fine stagione. Il trend, però, continua.

È questione di singoli? Come qualsiasi allenatore da quando esiste il calcio, a parte quelli in crisi e non è questo il caso, a caldo Inzaghi ha evitato di trovare colpevoli: "È chiaro che ci siano stati degli errori, ma sarebbe facile indicare i singoli e invece dobbiamo responsabilizzarci tutti di più". La solita vecchia morale: la fase difensiva è roba di squadra, mica di reparto e ancora meno dei suoi componenti presi individualmente. Si torna però al punto di partenza: l'Inter, nel complesso, non concede tante occasioni agli avversari. Che invece i gol li trovano eccome, spesso per palesi mancanze individuali.

Mettiamo da parte le sensazioni e prendiamo qualche numero. Stefan De Vrij, ieri in estrema difficoltà contro Vlahovic, peggiora quasi tutte le statistiche difensive rispetto alla scorsa stagione: è sceso da 8,56 medi a partita a 5,75; da 3,92 intercetti a 1,25; da 2,24 duelli aerei vinti a 0,5. Benjamin Pavard cala da 8 recuperi palla medi a gara a 5,17; da 3,55 intercetti a 3, mentre migliora sotto il profilo dei duelli. Yann Bisseck migliora nei recuperi palla e nei duelli difensivi ma scende negli intercetti (2,5 a 2,25) e nei dribbling fermati da 0,88 a 0,75. Francesco Acerbi, ieri assente per infortunio, ha dati migliori ma il trend è lo stesso: da 11,52 recuperi palla in media a 10,29; da 0,62 dribbling fermati a 0,57; da 1,34 duelli difensivi aerei vinti a 1,29. Sembrano piccole differenze, ma nel complesso finiscono per disegnare il quadro d'insieme. L'unico a regalare miglioramenti evidenti è Alessandro Bastoni, che però ieri non ci ha capito nulla sulle folate di Francisco Conceiçao. L'Inter non è diventata un colabrodo dall'oggi al domani: si parla pur sempre di una big, per usare le parole di Thiago Motta una delle favorite alla vittoria dello scudetto. Ma gli indizi cominciano a sembrare prove, e potrebbe essere una questione di singoli, oltre che di tenuta del sistema. Forse sarebbe peggio.

*I dati citati sono tratti da *Comparisonator,uno strumento di confronto dei dati sul calcio, provenienti da 271 campionati professionistici in tutto il mondo, che confronta giocatori e club utilizzando oltre 300 parametri differenti.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile