Roma, Pellegrini: "Clima non semplice. E non aiuta aver cambiato allenatore dopo 4 partite"
Lorenzo Pellegrini. centrocampista della Roma, parla in conferenza stampa dopo la sconfitta per 5-1 sul campo della Fiorentina: "Il clima nello spogliatoio non è semplice. Quello che ho detto alla squadra, e che comprende anche me, è che certe prestazioni sono inaccettabili per noi e oggi è una di quelle. D'altra parte bisogna pensare ad andare avanti e non conosco una strada diversa dal lavoro e dal farlo più di prima. Ma ora è importante guardarsi negli occhi ed essere uomini prima che calciatori, stasera è inaccettabile per tutti".
C'è compatibilità tra voi e l'allenatore?
"Da quando mister Juric è arrivato, non c'è stato mai un singolo momento in cui la squadra non gli abbia dato tutto. Come tutte le cose, ci vuole tempo per vedere determinati risultati. Escludendo stasera: quanto è successo non è accettabile e sapete che io soffro sempre due volte, una da romanista e l'altra da professionista. Come una doppia pugnalata. Voglio rivedere la partita ma la sensazione dal campo è che non ci sia stato nulla a cui appellarsi. Ora non c'è da fare drammi, ma la difficoltà è vera e oggettiva e bisogna risolverla per il bene della Roma".
Cosa vi siete detti con Dodo a fine primo tempo?
"Non è successo niente, per liberarmi della sua marcatura ho un po' appoggiato il braccio e poi lui in area ha fatto lo stesso. Ci siamo detti qualcosa, ma al di là di questo il momento è frustrante e non aiuta".
Come giustificare il momento?
"Non cerco scuse di nessun tipo, la partita di oggi va sopra ogni alibi. Da parte di tutti quanti. Una prestazione del genere non va bene. C'è un problema oggettivo e bisogna risolverlo. Fossi io il problema, alzerei la mano e me ne andrei. La Roma è in un momento difficile e bisogna dirsi le cose come stanno".
Lo spogliatoio è con Juric?
"Da quando lui è arrivato, non c'è una persona che non abbia fatto quanto doveva. Non possiamo permetterci cose del genere".
Cosa vi manca, lato struttura?
"Quando parlo di temi organizzativi è perché una squadra inizia con un allenatore e dopo quattro partite te ne ritrovi un altro, sicuramente non è un beneficio. Ogni allenatore è diverso, De Rossi e Juric hanno filosofie molto differenti. Evidentemente tutti dobbiamo migliorare, io per primo".
Cosa non è andato, già dall'inizio?
"Quando dico inaccettabile, parlo di tutto. Di come sei entrato in campo, delle difficoltà trovate e di non saperle mettere a posto. Parlo di tutti, nessuno escluso. E ci vuole il coraggio di dire che abbiamo fatto tutti schifo. Io non sono fatto per nascondermi dietro a un dito".