Il sommelier della vittoria o il risultatista estremo? Dibattito acceso dopo Monza-Milan
La vittoria per 0-1 del Milan a Monza, arrivata grazie al gol di Reijnders al 43esimo minuto, ha creato due fazioni opposto tra addetti ai lavori, commentatori e tifosi: da una parte c'è chi ritiene soddisfacente il risultato al di là della prestazione, dall'altra c'è chi è notevolmente preoccupato, nonostante i tre punti conquistati, per ciò che i rossoneri hanno mostrato sul campo.
Le due fazioni
Fonseca fa parte del primo gruppo di persone. È stato lo stesso allenatore portoghese, d'altronde, ha esplicitare la sua preferenza nelle interviste post gara, nelle quali ha elogiato la squadra per come ha "dominato offensivamente" il match, gestendo bene i momenti topici del match al netto - e lo ha sottolineato - di alcuni evidenti errori difensivi. In molti, però, sono in disaccordo con il mister: la vittoria di ieri di Morata è compagni è stata fortunata, aiutata anche dalla decisione arbitrale sul gol annullato a Dany Mota, e certamente non foriera di un grande futuro considerando come si è giocato.
Da che parte state
Nella sala stampa dell'U-Power Stadium di Monza, le discussioni su questo dualismo sono state accese. Fonseca, come anticipato, si è detto molto convinto della partita dei suoi, anche se il 'suo' Fofana ha dichiarato con forza di non aver visto un bel Milan sul campo. Il francese ha trovato appoggio in diversi colleghi: va bene la vittoria, vanno bene i tre punti, ma la prestazione di ieri del Milan, proprio dal punto di vista strutturale e del gioco, non è stata per niente positiva e non lascia grandi aspettative per il prossimo futuro. Però poi si pensi: è giusto fare il somelier delle vittorie? Non basta vincere quando si è in difficoltà? A voi la risposta.