Il Cagliari esce indenne dallo Juventus Stadium. Nicola può sorridere
Davide Nicola può sorridere. Dopo un inizio particolarmente difficile, il suo Cagliari pare essersi destato incamerando ben quattro punti in due trasferte, ambo molto difficili. Dopo la vittoria contro il Parma, ieri pomeriggio è arrivato il punto allo Juventus Stadium in una gara non scevra di polemiche (arbitrali, ovviamente).
LE SCELTE INIZIALI. Nicola opta per un 4-4-1-1, con Zortea e Augello sugli esterni per cercare di tamponare gli omologhi bianconeri, Mbangula e Conceiçao nella circostanza, e Viola come unico supporto verso Piccoli. In difesa conferma per Obert.
PRIMO TEMPO. La Juventus, galvanizzata dalla grande impresa ottenuta in casa del Lipsia qualche giorno fa, parte con l'intento di prendere subito in mano la gara, ma deve fare i conti con la squadra rossoblù, compatta, concentrata, e pronta a pressare da vicino le fonti di gioco avversarie. Ma al 14' è già Var protagonista: angolo per i bianconeri, Gatti sbilancia con il gomito Luperto che, in caduta, devìa con la mano il pallone. Marinelli viene subito richiamato dai colleghi della sala Var per la valutazione dell'accaduto: è rigore. A termini di regolamento la decisione è corretta, e Vlahovic approfitta dell'unico momento in cui Mina non gli posa il fiato sul collo per portare in vantaggio i suoi. Il goal sembra scoraggiare i rossoblù che rischiano la capitolazione su Koopmeiners e lo stesos Vlahovic, ma Scuffet dice no. In contropiede Piccoli spara alto, ignorando Zappa solo al centro dell'area.
I CAMBI DI NICOLA ANCORA DETERMINANTI. Invece di buttarsi a capofitto alla ricerca del pareggio, Nicola sceglie di usare l'arma della pazienza. Senza forzare i tempi opta per gli ingressi di Luvumbo, Marin e Kingstone. L'angolano, dopo un inizio non idilliaco, ed un intervento in area ai limiti della correttezza, trova le misure per mettere in difficoltà la difesa avversaria, e proprio un suo destro impegna Di Gregorio, fino a quel momento in normale amministrazione. Dal canto suo, la Juventus mantiene il possesso, e punzecchia l'avversario, ma trovando di fronte un concentrato Scuffet. Vlahovic si mangia un goal clamoroso, non sfruttando una risposta dello stesso portiere, e come accade in tante comuni storie di calcio, se non chiudi la gara alla fine vieni punito. Piccoli viene travolto da un inguardabile Douglas Luis, e Marinelli assegna il penalty dopo la revisione al Var. Marin, alla seconda realizzazione consecutiva, regala il pareggio ai rossoblù. Neanche un minuto più tardi lo stesso arbitro di Tivoli sventola il secondo giallo ad un ingenuo Conceiçao per un tuffo in piena area. L'esterno pensava di poter portare a casa un altro rigore per via di una mano sulla schiena di Obert (buona prova per lo slovacco). Marinelli non è dello stesso avviso e sanziona la simulazione. Negli otto minuti di recupero si ha il tempo di assistere ad un palo dello stesso Obert, e all'incrocio colto direttamente da corner di Fagioli. Al triplice fischio i rossoblù possono festeggiare un punto meritato, considerata l'evoluzione della gara. Ma la coda polemica, come sovente accade nel calcio nostrana, è appena iniziata.