Kean, sei tu, fantastico puntero. Palladino lo voleva già a Monza e se lo gode alla Fiorentina
Moise Kean, tre volte: così la Fiorentina ha battuto l'Hellas Verona e raccolto la sesta vittoria consecutiva in Serie A. Un Ke(a)n in versione guerriero, sempre più eroe di una squadra che anche e soprattutto grazie a lui (ma non solo, leggi per esempio alla voce difesa e De Gea) ha saputo fin qui sopperire ad un'assenza pesante come quella di Gudmundsson. L'islandese ancora ne avrà per un po', l'ha detto Palladino, ma la notizia non sembra sconvolgere più di tanto il mondo a tinte viola, ancora estasiato dalla prova.
Mai in Italia aveva raggiunto la doppia cifra, nella Fiorentina ci è arrivato già a novembre. Con le tre reti al Verona sono adesso 8 in Serie A, 11 però nel complesso della stagione considerando la Conference League, in cui ha raggiunto quota 3, playoff compreso. Solo rimanendo al campionato, comunque, c'è solo Retegui davanti nella classifica dei cannonieri. Curiosamente, lo stesso attaccante con cui si giocherà un posto in Nazionale a partire dalle prossime ore. Vlahovic, che alla Juventus lo ha a lungo oscurato e in buona sostanza portato all'addio, ne ha segnati due in meno, guardando solo alla Serie A.
Il segreto è anche Palladino. Come già più volte ammesso dall'allenatore della Fiorentina, è un suo vecchio pallino. Come ha ricordato anche dopo la vittoria sul Verona, lo voleva già nello scorso gennaio al Monza: "Non vi nego che lo volevo già a Monza, lo vedevo come un grande attaccante. Ha tutto. Deve continuare a stare così bene fisicamente, i frutti che sta raccogliendo arrivano dal suo lavoro quotidiano".