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Genoa, Masini: "Ho pensato di dire addio al calcio. Prima di ogni gara mi tocco la cicatrice"

Genoa, Masini: "Ho pensato di dire addio al calcio. Prima di ogni gara mi tocco la cicatrice"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 19:53Serie A
di Alessio Del Lungo

Patrizio Masini, centrocampista del Genoa, è diventato sempre più importante per Patrick Vieira. Il 24enne in passato ha rischiato di smettere di giocare a causa di un trauma contusivo alla coscia, come racconta a Sky Sport: "Ho pensato di dire addio al calcio nelle due settimane in ospedale. Sono stato sette giorni con la gamba aperta e lì ho provato un dolore che non auguro a nessuno. Non si poteva sapere nulla di quello che potesse succedere dopo. Mi hanno detto di aver rischiato molto perché nel pre-operazione eravamo arrivati proprio al limite: sono stati momenti difficili. Se mi avessi detto che dopo due anni mi sarei trovato in questa situazione, giocando in Serie A, ti avrei detto di no".

72 punti di sutura sono tantissimi.
"Prima di ogni partita mi guardo la cicatrice. La tocco perché ho passato un momento difficile e ogni volta che entro in campo mi permette di ricordare quel momento e di vivere ancora meglio quello che mi sta accadendo".

Cosa racconta a chi le chiede dell'infortunio?
"Tanti miei attuali compagni hanno vissuto la mia riabilitazione. Perché anche se ero in prestito a Novara, venivo qui a Pegli a fare la terapia: mi conoscevano. Quelli che sono arrivati successivamente già dai giorni del ritiro mi chiedevano cosa fosse quella cicatrice, perché è un infortunio raro nel calcio".

La permanenza al Genoa è stata una bella soddisfazione.
"Dopo il mio debutto nella scorsa stagione in Serie B, quest’anno non era scontato che potesse succedere quello che è successo. Sono molto felice e dimostra ancora una volta che il calcio crea quelle storie uniche".

Ha detto che da grande le piacerebbe fare il ds. Si sarebbe tenuto?
"Sinceramente, non lo so, per questo devo ringraziare il ds Ottolini e il mister Gilardino per la decisione che hanno preso. Comunque mi piacerebbe fare anche l’allenatore, chissà… Di certo mi piace molto vedere le partite e penso che sia un motivo di grande orgoglio vedere esplodere il talento di un giocatore che magari hai scoperto tu".

Che emozione è stata il suo primo gol in A?
"Quella è stata anche la mia prima partita da titolare, già di per sé era un’emozione. Il gol poi è stato totalmente inaspettato: l’esultanza è stata una manifestazione di gioia sincera perché non ci avevo minimamente pensato. Al netto della sconfitta, mentirei se ti dicessi che il momento più emozionante fosse un altro. Perché il gol è stato veramente una liberazione, forse lo paragono all’esordio in Serie A in Genoa-Bologna, ma il gol ha rappresentato un momento unico".

Ha un altro sogno dopo aver fatto il capitano nel settore giovanile del Genoa?
"Sarebbe proprio un sogno indossarla prima o poi a Marassi. Ma non ci penso perché ho fatto troppo poco per pensare a quello. Prima magari mi piacerebbe l’emozione unica di un gol al Ferraris. Sono a casa, ho i parenti vicini, la mia ragazza vicino, ed essere qui è davvero il coronamento di tutto questo percorso. Ho rinnovato poco fa fino al 2028 ed è stato un altro di quei momenti più belli per me in questa magica stagione. E spero di continuare così".

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