Delusione De Ketelaere e strategia Milan. Che parte dagli esempi di Henry, Vieira, Leao e Tonali
Due dei grandi leader degli Invincibili dell'Arsenal, Thierry Henry e Patrick Vieira, vennero considerati acerbi in Italia da Juventus e Milan. Dennis Bergkamp troppo fragile, dentro e fuori, per sfondare all'Inter. Se lo sono goduti i Gunners, così come i nerazzurri hanno valutato male, con fretta, senza lungimiranza, quello che forse è stato il miglior terzino sinistro d'ogni tempo, Roberto Carlos. Di giocatori verso i quali c'è stata poca pazienza, e ancora meno visione verso il futuro, è piena la storia del nostro calcio. Il Milan con Pierre-Emerick Aubameyang, l'Inter con Philippe Coutinho, se pensiamo a chi ha lasciato il nostro pallone, mentre Andrea Pirlo raffigura al meglio l'impazienza verso i giovani nostrani e i giudizi prematuri.
De Ketelaere e gli esempi di Leao e Tonali
Così il Milan ha deciso di credere nelle proprie idee, di non fermarsi alle prime sensazioni, apparenze e impressioni. Ha scelto di puntare su giocatori nei quali aveva investito ma che inizialmente davano pochi frutti e raccoglievano piuttostro aspre critiche. Sandro Tonali e Rafael Leao come manifesti del progetto di Paolo Maldini e Frederic Massara che adesso non hanno mezzo dubbio sulla figura di Charles de Ketelaere. Aspettarne la maturazione, la crescita, prima di tracciare linee e fare bilanci. Il belga è stato inseguito a lungo, desiderato e poi preso perché ritenuto il giocatore ideale per gli schemi e per le idee di Stefano Pioli. Visti i precedenti, c'è da dar fiducia alle scelte della società. Anche perché troppa fretta, da Henry in poi il calcio insegna, è cattiva consigliera.