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De Rossi, Juric, Ranieri: analisi di una stagione che ha segnato la Roma

De Rossi, Juric, Ranieri: analisi di una stagione che ha segnato la RomaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 07:45Serie A
di Debora Carletti

La stagione della Roma fino a qui è stata senza ombra di dubbio piena di insidie e ostacoli. Questo percorso complesso, segnato da tre gestioni tecniche diverse, ha però ad oggi segnato dei risultati e delle dinamiche che hanno lasciato inevitabilmente il segno.

Partendo da Daniele De Rossi: il tecnico romano ha guidato il gruppo per due stagioni (dopo l’esonero di Mourinho e le prime 4 di questa stagione) per un totale di 30 partite, ottenendo 14 vittorie, 9 pareggi e 7 sconfitte, con 50 gol segnati e 35 subiti.
La sua media punti per partita (1,70) ad oggi è la più alta tra gli allenatori, ma allora non è bastata a consolidare la sua posizione. Nonostante i 51 punti totalizzati in toto, le fragilità difensive e l'incostanza hanno pesato, così come le scelte inusuali e frettolose della società. Come De Rossi stesso ha detto in passato, "La perfezione non esiste, ma è lì che dobbiamo tendere". Tuttavia, nel suo caso, la strada verso la perfezione è rimasta incompiuta.

Il passaggio a Ivan Juric, che ha avuto in mano la squadra per 12 partite, ha mostrato luci e ombre. Con 4 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte, la media punti è scesa a 1,25, accompagnata da una differenza reti negativa (-2). La squadra ha segnato 15 gol, ma ne ha subiti 17, segno di difficoltà sia in fase offensiva che difensiva. Juric ha sempre creduto che "il lavoro duro paga", ma in questa breve parentesi il tempo non è stato sufficiente per vedere i frutti. A distanza di tempo e partite si potrebbe anche avanzare l’ipotesi che i frutti non arrivassero anche per scelte tecniche più che discutibili.

Con l'arrivo di Claudio Ranieri, il vento è sembrato cambiare. In 11 partite, la squadra ha ottenuto 5 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte, segnando 23 gol e subendone solo 12. La media punti di 1,64 è leggermente inferiore a quella di De Rossi, ma il miglioramento nella solidità difensiva e nella produzione offensiva è evidente.

Confrontando le tre gestioni, appare chiaro che il tecnico di Testaccio ha saputo portare un equilibrio che mancava. De Rossi, nonostante i numeri migliori, è stato frenato da una struttura difensiva fragile e non ancora ben formata, mentre Juric ha pagato le scelte tecniche e la voglia di imporre troppo presto la sua visione. Ranieri, invece, ha trovato il modo di far emergere il meglio dal gruppo, mostrando che il calcio non è solo numeri, ma anche emozione e fiducia. Come dice spesso lui stesso: "Nel calcio, come nella vita, la semplicità è il segreto del successo".

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