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Como, Fabregas: "Crescita in mentalità e coraggio, il lavoro sta pagando"

Como, Fabregas: "Crescita in mentalità e coraggio, il lavoro sta pagando"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 17:30Serie A
di Andrea Carlino

Cesc Fabregas, allenatore del Como, è stato intervistato ai microfoni di Dazn, dopo il match tra Lecce e Como, gara valevole per la 33/a giornata, finita sul risultato di 3-0. Ecco le sue dichiarazioni.

Quanta soddisfazione c'è nel vincere uno scontro diretto in trasferta gestendo la partita in questo modo? È sintomo di un progetto che sta arrivando allo sviluppo che ha in testa lei?
"No, è solo un miglioramento. Ovviamente è la seconda partita di fila che facciamo gol e non prendiamo gol. Oggi mi è piaciuta molto la maturità della squadra. È stato molto pesante durante questa settimana, ho fatto leggere tutta la stampa di Lecce tutti i giorni per farle vedere l'importanza di questa gara, come la sentivano loro. Ho giocato tante partite così, sai che queste partite sono le più difficili. Bravi ragazzi perché hanno capito molto bene il messaggio. Dobbiamo crescere in mentalità, in coraggio. Penso che possiamo fare tantissimo di più, però è ovviamente un passo avanti."

Numerose volte abbiamo elogiato l'aspetto offensivo che anche oggi non è mancato, perché penso che il terzo gol rappresenti un po' la squadra
"Noi dobbiamo crescere in mentalità. Penso che tatticamente abbiamo dimostrato tutta la stagione che siamo una squadra forte, offensiva e difensivamente. Mancava quel pezzettino, però questo te lo dà l'esperienza, te lo dà la maturità della categoria. Alcune volte dimentichiamo che abbiamo giocato con tanti, tanti giocatori di Serie B e molto, molto giovani. Io ho creduto dall'inizio, anche quando mi dicevano tante cose, perché conosco i ragazzi e so che questa è una crescita. Per questo sempre parlo di crescita, di continuare a lavorare con il nostro messaggio, non perdere mai quella fede e quel coraggio con cui vogliamo fare le cose. Adesso sta pagando, sta ripagando tutto il lavoro."

Quanto ti ripaga vedere un giocatore come Goltaniga, che si è trasformato e oggi gioca in una posizione diversa, proponendosi anche in fase offensiva? Ti rende orgoglioso?
"Sì, io non voglio parlare tanto di questo perché non ho lavorato mai prima con Edoardo. Tanti allenatori che sono venuti a Monza e che hanno lavorato con lui mi hanno parlato di questo, però io dal primo giorno quando è arrivato qua è stato un vero leader in Serie B, ha fatto crescere tanto la squadra. La sua maturità, la sua personalità. È un giocatore che quando lo hai nella tua squadra, almeno con noi, l'anno e mezzo che è stato qua, mi posso fidare di lui perché è un ragazzo d'oro. A parte questo, è un giocatore che si vede che è uguale, avete 29, 20, 35 anni, si può sempre imparare, si può sempre adattare a situazioni, però deve avere l'intelligenza e il carattere di volerlo fare e per questo io con i miei ragazzi sono contentissimo di quello che ho nella mia squadra."

Cosa ti piace di più dei tuoi ragazzi?
"Mi piace soprattutto che sono molto giovani, giocano con un coraggio, una personalità che fa un piacere enorme di allenare e di vedere. Devono crescere tantissimo ancora, questo è solo l'inizio della sua carriera, però devono continuare così perché il calcio si dimentica di tutto ciò che hai fatto, solo conta ciò che hai fatto oggi e da oggi solo ciò che farà domani. Devono continuare e per questo io sono qua, per mettere il piede in terra tutto il tempo e per farci altra strada da fare."

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