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Chevanton: "Non avevo più voglia di vivere. Una mia capretta si chiama Messi"

Chevanton: "Non avevo più voglia di vivere. Una mia capretta si chiama Messi"
© foto di Giovanni Evangelista/TuttoLegaPro.com
sabato 1 giugno 2024, 13:53Serie A
di Andrea Losapio

Javier Chevanton, ex stella del Lecce dei primi anni 2000 e ora allenatore dell'Under15, ha parlato ai microfoni di Sportweek raccontando la propria vita dopo il ritiro. "Mi sveglio presto per andare al fruttivendolo, faccio un carico di frutta e verdura e la porto qui per sfamare i miei animali. Ho trovato il
terreno per caso e,quando l’ho comprato, c’era solo una piccola casetta. A due chilometri da qui c’è la villa di Corvino che, dopo avermi acquistato dal Danubio Montevideo nel 2001, mi portò a vedere la sua campagna. Magari un giorno lo inviterò da me".

Sul Lecce.
"A un certo punto ho dovuto salutare, ma mi sarebbe piaciuto arrivare a 100 reti. Pazienza. La gente del posto mi vuole comunque bene e io mi nutro del loro affetto. E questa è diventata la città delle mie figlie. Ogni tanto mi fermano i bambini di 9 anni, che dovevano ancora nascere quando mi sono ritirato. Mi dicono che i loro genitori parlano spesso di me, di quanto amore ho dimostrato per la squadra e la città".

Sull'attualità.
"Rappresenta il ritorno alle origini, a quelle cose che per troppo tempo ho dato per scontate. Nel 2013, dopo il ritiro, mi sono sentito solo e non avevo più voglia di vivere. Chi mi era vicino non capiva quanto soffrivo. Mi svegliavo la mattina e non vedevo l’ora che fosse sera per tornare a dormire e staccare la spina. Ho toccato il fondo, sono stato depresso. Nel frattempo, cercavo la felicità comprando macchine e altre cose materiali. Pensavo che non avrei più visto la luce, invece questo posto mi ha rigenerato. Arrivo qui, stacco il telefono e sono felice di rimboccarmi le maniche".

Sui nomi degli animali.
"Belotti! Belotti! Belotti, dove sei!? È muscolosissimo, pesa sei chili! Sembra palestrato (è un gallo, ndr)".

C'è anche una famiglia di caprette.
"La più piccola si chiama Messi. Mi piace vederle tranquille, libere di correre e giocare. La mia pace è tutta qui".

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