Bastoni 'contro' Calafiori è la nuova Rivera contro Mazzola per la Nazionale

Così uguali, così diversi. Luciano Spalletti ha fatto giocare Alessandro Bastoni da difensore centrale, però non tutti gli esperimenti o le idee vengon col buco. L'infortunio di Riccardo Calafiori ce ne ha privato per la seconda gara contro la Germania, ma il succo della questione, se guardiamo in ottica Mondiale, o di (ci auguriamo) chiusura splendente di un ciclo che deve riportarci assolutamente nella massima kermesse intercontinentale, è questo. Possono convivere e condividere il campo due giocatori tanto forti quanto simili come il braccetto dell'Inter e il braccetto dell'Arsenal?
Il paragone, ça va sans dire, è forzato. Bastoni e Calafiori come Mazzola e Rivera, il dualismo più eterno della storia del pallone azzurro. Blasfemo. Ingiurioso e passibile di querele dalla facile vittoria. Però è l'estremo per capire il senso del discorso: arriverà Luciano Spalletti a una scelta estrema, estromettendo uno dei migliori calciatori del nostro pallone, e che si peschi dall'urna il nome dell'interista o del Gunner fa la stessa, o forzerà tatticamente e tecnicamente la posizione di uno, rischiando però di incappare in errori come in occasione della prima gara contro la Germania di posizione e spazio?
Il 3-5-2, perché difesa a tre sarà, impone chiaramente di vedere Federico Dimarco come fludificante mancino, e anche in caso di difesa a quattro, non c'è dubbio sul padrone del ruolo di difensore sinistro. Così la realtà è che o sarà Bastoni, o Calafiori, o entrambi con Bastoni centrale, e Alessandro Buongiorno in panchina, e un braccetto destro come Giovanni Di Lorenzo o magari come Federico Gatti a formare la difesa. Però questo dualismo, ahinoi, è una manna dal cielo che spesso può sembrare una benedizione. Ma che in un periodo dove di figli delle stelle non abbondiamo, vederne uno fuori sarebbe una disdetta.
