Zazzaroni: "Opinionisti risultatisti. Gli infedeli che promuovono il bel calcio e poi fanno retromarcia"
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Quello di Thiago Motta è soltanto il caso più recente di un allenatore esaltato dai media per il (bel) gioco e abbandonato alle prime sconfitte. Nel suo editoriale sul Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni su concentra sugli "opinionisti risultatisti", pronti a esaltare il nuovo arrivato criticando il vecchio salvo poi scendere dal carro alle prime difficoltà: "Gli infedeli - giornalisti, talent, ex giocatori -, quelli che promuovono il bel calcio alla Guardiola, o alla Bielsa, ma innestano con abilità la retromarcia non appena il presunto produttore di spettacolo esce con le ossa rotte dal campo, il giudice supremo".
Da Thiago Motta a Gasperini, da Allegri a Conte passando per Ranieri e Italiano: "La verità insindacabile è che lo spettacolo lo fanno i risultati e i risultati non arrivano senza le motivazioni e le giocate. Da un quarto di secolo viviamo sotto la dittatura dell’Auditel, discutibile sistema di misurazione dell’attenzione della gente (ascolto) che non concede spazio alla sperimentazione, al tentativo di fare qualcosa di diverso senza guardare solo al profitto. La poesia ai poeti".
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