Yaya Toure, a un passo dall'Inter con Mancini: ora allena nell'academy del Tottenham
Roberto Mancini non ne poteva fare a meno, o quasi. Perché Yaya Touré è certamente stato uno dei migliori centrocampisti della sua epoca, bravo sia in fase difensiva che in quella offensiva, ha iniziato la sua carriera nel Beveren, in Belgio, prima di passare al Metalurg di Donetsk, in Ucraina. Poi il passaggio al Monaco, dove si afferma come centrocampista difensivo in una stagione travagliata, contribuendo comunque alla salvezza dei biancorossi con cinque gol e meritandosi il passaggio al Barcellona.
È la squadra più forte dell'epoca, quel Barça, prima con Rijkaard e poi con Guardiola. Il tridente a centrocampo è abbastanza semplice, perché giocano Xavi, Iniesta e Busquets, con Touré che comunque gioca spesso, diventando - soprattutto in Champions League - uno dei cardini della squadra, arrivando anche alla finale di Roma. Qui gioca molto spesso da difensore centrale, più che da interno di centrocampo, quasi a dimostrare come la sua duttilità possa essere un requisito fondamentale.
Poi il passaggio al City e la trasformazione da giocatore più difensivo a centrocampista totale. Con i Mancunians si dimostra uno dei calciatori più completi della storia, tanto da arrivare a segnare 20 gol in Premier League nel 2013-14, probabilmente la sua migliore annata. Tanti anni al top con la possibilità, in potenza, di arrivare anche in Italia. Roberto Mancini, nella sua seconda esperienza all'Inter, lo chiede come primo e unico obiettivo. Alla fine lui rinnova con il Manchester City, chiudendo poi la carriera fra Olympiacos e Cina. Ora allena l'under16 del Tottenham.