Stephan El Shaarawy, l'ex ragazzo prodigio del Genoa. Che in Cina guadagnava 16 milioni annui
Quando qualcuno esordisce a 16 anni appena compiuti, in Serie A, deve avere delle qualità straordinarie. E Stephan El Shaarawy le ha avute nel corso di tutta la sua carriera. Talento precoce, considerato straordinario da chiunque lo seguiva in Primavera, al Genoa. Anche perché nella sua permanenza vince la Supercoppa, la Coppa Italia, ma anche il Campionato Primavera. Un ragazzo prodigio che finisce al Padova, in Serie B, con il rischio di arrivare in A dopo quindici anni dall'ultima volta (e che ora sono fasti ben lontani). Soprattutto, nasce il tiro alla El Shaarawy, marchio di fabbrica che assomiglia tanto a quello di Del Piero. Stessa squadra, del resto, di partenza.
Da qui passa direttamente al Milan, per sette milioni più il cartellino di Alexander Merkel. Per la metà del Faraone. Una cifra altissima che, alla seconda in rossonero, sembra diventare bruscolini. Sedici gol in trentasette partite, trascinatore totale di un club che finisce in Champions League anche grazie alle sue prestazioni. Gli altri due attaccanti, Pazzini e Balotelli, di reti ne fanno rispettivamente 15 e 12, anche se quest'ultimo in solamente 13 partite. Qui l'apogeo, lo Zenit della sua avventura calcistica finora. Si fa male, finisce al Monaco, poi si rilancia a Roma.
Poi passa allo Shanghai Shenhua, per uno stipendio di tre anni e 16 milioni di euro, 48 totali. Un gol in diciotto mesi, in pochissime presenze, il Covid in mezzo che cambia le carte in tavola. Poi il ritorno in giallorosso, anche se i livelli della seconda stagione del Milan non è ancora arrivata. Oggi Stephan El Shaarawy compie 31 anni.