Alessandro Calori, il suo gol fece impazzire di gioia il popolo laziale
Buon Compleanno ad Alessandro Calori che oggi compie 58 anni.
Cresciuto nelle giovanili dell'Arezzo, Calori esordì nel calcio professionistico nel 1985, con il Montevarchi.
Nella stagione 1989-1990 passò al Pisa, poi nel 1991 venne ingaggiato dall'Udinese, con cui disputò 7 stagioni in Serie A (257 partite), diventando anche capitano della squadra.
Nella stagione 1999-2000 giocò per il Perugia, allenato da Carlo Mazzone, rivelandosi l'uomo decisivo per l'assegnazione dello scudetto: segnò infatti, all'ultima giornata di Serie A, il gol della vittoria del Perugia contro la Juventus per 1-0 (che, a quanto egli stesso dichiarò, era la squadra della quale era tifoso), sancendo con la sconfitta dei bianconeri la vittoria del campionato da parte della Lazio, che vinse così il suo secondo scudetto.
Nel 2000 si trasferì, assieme al tecnico Mazzone, al Brescia, squadra con la quale rimase per due stagioni. Nel 2002 passò in seguito al Venezia, disputando due campionati di Serie B fino al 2003-2004, quando decise di ritirarsi come calciatore.
LIBRI
Il 21 ottobre 1997, raccoglie i momenti di attesa prima del match di Coppa UEFA all'Amsterdam Arena contro l'Ajax in appunti, che pubblicherà pochi mesi dopo ne Il capitano racconta.
Nel libro descrive le proprie sensazioni e i comportamenti dei compagni di squadra nelle ore che precedono le partite della fantastica stagione dell'Udinese di Zaccheroni che si concluderà con il terzo posto in Serie A.
L'arte del calcio, il libro di Calori: "Il Var avrebbe cambiato il mio ruolo, Maradona qualcosa di unico"
“Un artista deve avere un cuore affettuoso per gli altri uomini": una frase detta da Van Gogh che esemplifica alla perfezione il senso del libro scritto da Alessandro Calori e Aldo Dolcetti. Non a caso il titolo è "L'arte del calcio" e chi meglio di uno degli "artisti" del panorama italiano degli anni '80, '90 e inizio 2000 può raccontare i segreti e le emozioni del mondo del calcio.
"L'idea nasce durante il Covid dove ho fatto un viaggio dentro di me rivivendo quello che mi ha regalato il mondo del calcio e ho cercato di capire tutte le dinamiche che ci girano intorno (i ruoli, cosa mi ha insegnato la sconfitta e la gioia della vittoria, gli arbitri, gli allenatori vincenti, il Var e la sua evoluzione) - ha spiegato Calori ai microfoni di gianlucadimarzio.com -. Allora ho chiamato Aldo Dolcetti che ha accettato la proposta di fare anche i disegni. Siamo due ex calciatori e ora allenatori, di cose ne abbiamo viste.
Il titolo? Arte perché c'è il disegno di Aldo e poi perché il calcio è arte come sempre mi hanno detto a Coverciano". (gianlucadimarzio.com)