Roma, Mourinho: "Mi fido dei Friedkin, non parlano con altri tecnici"
23.10 - La Roma vince in rimonta contro la Cremonese e conquista i quarti di finale di Coppa Italia. Queste le parole di José Mourinho in conferenza stampa:
Tanta differenza di qualità tra primo e secondo tempo grazie anche al tridente Dybala-Lukaku-Azmoun: si può pensare anche in altri momenti e non solo in emergenza?
“Parliamo onestamente, se domenica iniziamo la gara con l’Atalanta con la formazione di oggi, la partita è finita dopo 20’. Sei qui da tanti anni e dovresti capire di calcio, se perdiamo palla è 6 contro 4, non abbiamo difensori centrali. Mettere un mediano in più? Quando tu non sei nel tuo habitat naturale, non sei a tuo agio. Se andiamo io e te in Amazzonia, siamo in difficoltà rispetto a se siamo 15. Un difensore centrale che non è centrale che gioca a 2 è più difficile se gioca a 3, Cristante, Kristensen e Celik non sono centrali. Abbiamo giocato 2 contro 2 in quella situazione lì, Kristensen ha ricoperto il ruolo per fisicità e non per conoscenza, lo abbiamo fatto contro una squadra che vinceva 1-0, che si è messa dietro e ha cercato di rompere il ritmo della partita, se troviamo una squadra che ci attacca veramente siamo in grandissima difficoltà. Paulo non è un’ala che può chiudere un’altra ala, Azmoun e Lukaku non si abbassano. Le cose sono andate bene, potevano andare bene anche prima, nel primo tempo abbiamo sbagliato un doppio gol, abbiamo avuto bellissime occasioni per segnare. Dopo la tua domanda, tutti diranno che il problema della Roma è che devono giocare con 6 attaccanti, grazie della domanda”.
Si è battuto la mano sul cuore prima del match e a fine gara è sembrato emozionato: c’è un messaggio per questo? Ha rifiutato il Brasile? Che effetto le fa sentire parlare di altri allenatori?
“Con la gente non ho più parole, c’è più responsabilità verso i tifosi. Se perdi in casa contro una squadra dove tu teoricamente devi vincere, in teoria la gente fischia e ti mette insicurezza, tu perdi 0-1 in casa contro la Cremonese ma la gente sta lì sempre, la gente è di un carino, di una tenerezza, anche fuori dallo stadio e mi emoziono. Ho vinto tanto da tante parti, ma nessuno di questi club ha questo livello di rispetto e tenerezza, ovviamente mi emoziono. Sul Brasile non so se sia vero o no, con me non hanno parlato, al mio procuratore ho detto che, finché non sappiamo che un club sia interessato, non deve parlare con nessuno finché sono qua. Sugli allenatori che escono per la Roma, non credo che sia vero. Non ho nessun motivo di pensare che la nostra proprietà non sia onesta come sono io, mi fido al 100% della loro onestà, poi questo non significa che mi vogliano qua. Non penso che parlino con altri allenatori alle mie spalle, non ho ancora firmato. Ti do una notizia, inizia un documentario su Netflix su di me, è un documentario sulla mia carriera e inizia giovedì. Ci sono cose che si sapranno solo là, mi pagano bene, sono un pazzo totale. Non avevo firmato ancora con la Roma, avevo dato la mia disponibilità, poi c’era un club che mi voleva e voleva che rompessi il compromesso con la Roma ma non sono andato. Tutti mi hanno detto che sono stato stupido, quando mi ha chiamato il Portogallo ho chiamato il mio presidente, così come accaduto quando mi hanno cercato in Arabia. Non penso che i Friedkin parlino alle mie spalle, è una cosa reciproca, per me non sono notizie vere”.
Che momento sta passando Pellegrini?
“Il momento che sta passando è un momento che voi potete analizzare da fuori, però dalla mia prospettiva non ho mai nella vita e nella carriera puntato il dito contro un giocatore che si allena bene, che vuole far bene e in campo dà il suo massimo. Se ha delle difficoltà fisiche o del ritmo o dell’intensità del gioco, non lo critico in questa situazione. Ci aspettiamo sempre di più dai grandi giocatori, ma non sono capace di essere critico o deluso, ho sempre rispetto per chi dà tutto. Gran gol contro il Napoli, con la Juventus è andato in panchina ed è entrato con professionalità, poi ha dato il massimo. Non ha fatto una cattiva partita, ma nemmeno stratosferica. Per me Kristensen ha fatto una partita stratosferica, penso alla sua concentrazione e che ha giocato in una posizione che non conosce, per me ha fatto molto bene e ha aiutato la squadra a essere capace di rispondere al contropiede di una squadra molto difficile”.