Giuseppe Di Serio, spazio ai giovani nel Benevento "cannibale"
Il Benevento conta ormai i giorni che lo separano dalla certezza aritmetica del ritorno in Serie A. Con diciassette lunghezze di vantaggio sui più immediati inseguitori e un cammino da record per il campionato cadetto, la formazione guidata da Pippo Inzaghi sta dominando in lungo e in largo ed è reduce dall’ennesima vittoria, conquistata al Vigorito contro il Pordenone. Un successo che ha ribadito la supremazia dei sanniti, rappresentando al tempo stesso una pagina indimenticabile per la carriera di un giovane prodotto del vivaio giallorosso.
Finalmente l’esordio - Quella di Giuseppe Di Serio è la storia di “emigrante al contrario”. Nato a Trento nel 2001, e cresciuto nel Sudtirol fino alla categoria Under 15, il giovane attaccante ha sceso lo stivale puntando verso Sud, trasferendosi prima all’Hellas Taranto e poi al Sava. Passato al Benevento nel 2017, il classe 2001 non ha perso tempo per tornare a mostrare le doti che lo avevano reso un prospetto interessante fin dalla giovanissima età. Una crescita costante la sua, che lo ha visto imporsi prima con l’Under 17 e poi con la Primavera sannita, fino ad arrivare a bussare alle porte della prima squadra. Già nella passata stagione, nell’ultima giornata del campionato di Serie B, si era meritato la prima convocazione coi grandi, insieme ai compagni di squadra Pastina e De Caro. Nel 2019/20, dopo aver svolto il ritiro agli ordini di mister Inzaghi, è stato confermato dal tecnico giallorosso in pianta stabile nel gruppo a sua disposizione, fino ad arrivare al momento tanto atteso. Contro il Pordenone, al minuto numero 89, Di Serio ha celebrato l’esordio assoluto da professionista, subentrando a Roberto Insigne e partecipando alla festa coi suoi tifosi per l’ennesimo successo stagionale. Una gioia tutta da vivere, che per Giuseppe rappresenta un punto di partenza sul quale edificare la sua giovane carriera.
Premio meritato - Prima punta dotata di un mix interessante di doti tecniche e fisiche, Di Serio è un giocatore molto mobile, capace di svariare su tutto il fronte offensivo e molto propenso al lavoro per i compagni. Più che un finalizzatore, infatti, Giuseppe è un attaccante “di manovra”: bravo nella protezione del pallone e nel creare gli spazi per gli inserimenti dei compagni, il classe 2001 nativo di Trento possiede anche una naturale inclinazione per il lavoro sporco, che lo rende molto apprezzato dai compagni per la sua generosità. Il metro e ottantacinque di altezza, accompagnato però da una figura piuttosto longilinea, lo rende da un lato efficace nel corpo a corpo ma al tempo stesso agile anche negli spazi stretti. Nonostante le lunghe leve riesce a mettersi in movimento con discreta facilità, facendosi apprezzare anche per dei buoni strappi e una forza esplosiva che lo rende molto rapido nei primi metri. La stagione 2019/20 vissuta per intero nel gruppo della prima squadra lo sta facendo crescere in maniera esponenziale, anche grazie alla sua mentalità e all’atteggiamento sempre positivo che gli stanno consentendo di imparare concetti sempre nuovi lavorando agli ordini dello staff di Inzaghi. La prima da grande è un premio meritato, per un ragazzo che ha appena aperto le ali e vuole iniziare a volare sempre più in alto.