Orsato riparte dalla Russia, anzi no: "Lusingato, ma ho deciso di non accettare per principi etici"
“Assolutamente no", la risposta decisa e convinta di Daniele Orsato in merito alla possibilità di diventare di fatto nuovo consulente della commissione arbitrale della Federazione calcistica russa. "Mi era stato chiesto di collaborare come esperto arbitrale con la Federazione russa, all’interno di un panel di grande livello tecnico. Sono stato molto lusingato dall’invito, ma alla luce della situazione socio-politica attuale e dei principi etici che mi hanno sempre guidato, sia in campo che fuori, ho deciso di non accettare".
L'arbitro di Schio, terminato l'ultimo grande torneo con gli Europei di Germania 2024, ha rassegnato le sue dimissioni dalla Can A e B, seppur mantenendo l'affiliazione all’AIA, e si vociferava sarebbe ripartito dalla Russia da dietro la scrivania. Eppure, come rivelato in un'intervista rilasciata a La Repubblica, l'ex direttore di gara ha rifiutato la proposta ricevuta, aggiungendo cosa gli prospetta il futuro.
“Inoltre nei prossimi mesi desidero concentrare tutte le mie energie sulla costruzione di un progetto tecnico e associativo con l’AIA in Italia. Nomina da presidente? No, io sono un tecnico. Certo, oggi l’Aia è afflitta da conflitti interni tra diverse correnti politiche che interferiscono anche nella gestione tecnica. È fondamentale dare una svolta", ha ammesso Orsato. Aggiungendo anche un'opinione personale sul funzionamento del VAR: "È ormai uno strumento indispensabile per ridurre gli errori arbitrali, ma occorre continuare a costruire una generazioni di arbitri che sappiano decidere con personalità. Il Var deve aiutarli, non sostituirli. A volte la certezza non c’è neanche nelle immagini e quindi la decisione del campo rimarrà spesso insostituibile".