Matic: "Mourinho manca alla Premier League, per raccontarlo servirebbe un film"

Oggi in forza al Lione, Nemanja Matic ha ripercorso i suoi anni al Manchester United (2017-2022) in un'intervista a The Athletic. Con 189 presenze, il club inglese è quello per cui ha giocato di più in carriera, ma il serbo ha lasciato l’Old Trafford con un retrogusto amaro, rivelando una differenza culturale netta rispetto al Chelsea: “Abbiamo dato il massimo, ogni anno. Abbiamo giocato finali, la Champions per quattro stagioni su cinque… ma non abbiamo vinto. Se confronto quel periodo allo United di oggi, direi che siamo andati alla grande. Le condizioni erano perfette, ma ho sentito una differenza rispetto al Chelsea: lì tutto ruotava attorno al risultato, anche il giardiniere voleva vincere. Con Roman Abramovich, contavano solo i trofei. Allo United, non ho sentito la stessa urgenza. Magari sbaglio, ma era la mia sensazione”.

Sul rapporto con gli allenatori, Matic ha espresso un pensiero sincero soprattutto per Ole Gunnar Solskjaer, con cui ha formato un centrocampo stabile insieme a McTominay e Fred: “Ole era perfetto per quel club, lo staff aveva una chimica incredibile. Mi dispiace che non abbiano avuto più tempo. Il punto più basso? Quando venivano esonerati diversi allenatori. Mi sentivo in parte responsabile quando Mourinho e Solskjaer furono esonerati. Quando perdi una partita, può andare. Ma quando qualcuno perde il lavoro… quello fa male”.

E parlando proprio di José Mourinho, il legame resta speciale: “È unico. Se non lo conosci bene, puoi avere problemi con lui. Ma se lo rispetti e dai tutto, ti dà tutto. Non riesco a spiegarlo in una sola risposta, avremmo bisogno di fare un film per parlare di lui. Ho così tante storie da raccontare. Una volta, a fine primo tempo contro una squadra più debole, eravamo sullo 0-0 e stavamo giocando male. Entrò nello spogliatoio e si guardò intorno: cercava me. Non posso dire quello che mi ha urlato… ma sapevo che voleva tirare fuori il meglio. Mourinho manca alla Premier. Il calcio non è lo stesso senza di lui”.