Manchester City sempre più in pezzi, presto spiegato il crollo di Guardiola: i dati alla mano
Il crollo del Manchester City è tanto crudele quanto irrefrenabile, in corso d'opera ormai da circa due mesi. Mai in carriera era capitata tra le mani una rogna del genere ad un mostro sacro del mondo del calcio come Pep Guardiola, per quattro volte di fila campione d'Inghilterra in carica e detentori di uno storico treble nel 2023.
Risultati alla mano
Eppure l'ultimo pareggio per 1-1 inflitto dall'Everton in rimonta all'Etihad Stadium il giorno di Santo Stefano ha fatto scivolare ancora più giù i citizens in classifica, allungando la propria striscia negativa di risultati senza vittorie a 5 partite. Inoltre, delle ultime 13 partite in tutte le competizioni, il City ne ha vinta solo una, contro il Nottingham Forest, pareggiate 3 (Feyenoord, Crystal Palace ed Everton) e perse 9 (Tottenham Hotspur (x2), Bournemouth, Sporting, Brighton, Liverpool, Juventus, Manchester United e Aston Villa).
I dati non mentono
Una crisi senza precedenti, l'abbiamo detto. Dall'arrivo di Guardiola nell'estate 2016, ora il Manchester City è settimo in classifica in Premier League, a 14 punti dalla capolista Liverpool (che ha anche una partita in meno). Per non parlare del 22esimo posto nella graduatoria unica in Champions League, appena due posti sopra il ventiquattresimo, l'ultimo che dà accesso al nuovo playoff. Ma c'è un dato che più di tutti simboleggia il disastro in atto al City: i gol incassati. Ben 28 reti (due a gara), con un solo clean sheet nell'unico successo ottenuto per 3-0 sul Forest. Due segnature in più di quelle subite nell'intera Premier 2021-22.