Lo Sporting si avvicina al titolo, 19 anni dopo: la svolta con un medico e un tecnico da 10 milioni
Il Portogallo ritrova una grande. Lo Sporting Clube de Portugal dopo il successo di ieri sera sul campo del Gil Vicente ha allungato ancora su Porto, portandosi a +8. Braga e Benfica ancora più indietro, 11 punti di differenza. I tifosi biancoverdi stanno iniziando a sognare un titolo che manca dal 2002, un'eternità.
TERZO INCOMODO DAL 1982 - E pensare che fino al 1982 era lo Sporting l'antagonista numero uno del Benfica. Poi l'inserimento del Porto a spodestare i Leões, portati a digiunare 18 anni. Nel 2000 il ritorno al successo in campionato e un altro ancora due anni più tardi sembravano aver ridato slancio al club che per numero di tifosi è secondo in tutto il Portogallo. Infatti sempre nel 2002 nasce l'Academia Sporting, un centro all'avanguardia oggi rinominata "Cristiano Ronaldo" in onore del suo più grande allievo. E nel 2003 viene inaugurato l'Estádio José de Alvalade. Insomma, erano state poste le basi per un grande avvenire. È arrivata invece qualche coppa nazionale, qualche piazzamento che ha garantito la partecipazione alla Champions League e una finale di Coppa UEFA persa nel modo peggiore, ossia nel proprio stadio (2005, 1-3 contro il CSKA Mosca).
GLI ANNI DE CARVALHO: LA RISALITA COL BRUSCO FINALE - Il club ha vissuto difficoltà societarie, accumulando enormi debiti e cambiando diversi presidenti. Fino a ritrovare una certa stabilità con l'avvento di Bruno de Carvalho. Il suo merito è stato quello di fare piazza pulita all'interno del club e di costruire squadre competitive con budget ristretti. Una crescita costante, unita alle ambizioni crescenti, fino a sfiorare nel 2015-16 il titolo con Jorge Jesus in panchina: lì, dopo un campionato condotto per lunghi tratti la squadra ha perso il vantaggio, facendosi superare dal Benfica. Una beffa che ha lasciato strascichi pesanti. Nell'aprile 2018 l'inizio della fine dell'era De Carvalho con le dichiarazioni del presidente che via Facebook attaccava la squadra per il suo atteggiamento in campo contro l'Atlético Madrid. Una situazione che ha portato alla risposta per le rime del gruppo e il contrattacco del presidente che ha sospeso 19 giocatori. Ma il punto più basso arriverà un mese dopo quando una cinquantina di tifosi ha fatto irruzione al centro sportivo aggredendo giocatori e tecnico.
UN MEDICO IN SOCCORSO DEL CLUB - Una sequenza di situazioni che è costata cara a De Carvalho, che è passato dall'avere il 90% dei favori dei soci ad essere destituito col 70% dei voti. L'arrivo ad interim dello storico presidente José de Sousa Cintra ha aggiustato la situazione, convincendo 9 giocatori che avevano rescisso il contratto, proprio per l'aggressione subita, a tornare sui propri passi. La svolta però arriva con Frederico Varandas, ex responsabile medico del club, eletto presidente nel settembre 2018.
LA SCOMMESSA AMORIM - Il nuovo numero uno è arrivato tra lo scetticismo dei più e commettendo i primi errori di gestione portando allo Sporting giocatori che si sono rivelati dei flop (vedi Jesé e Bolasie). Ma se uno è bravo è in grado di imparare dagli errori. A marzo 2010 fa una scelta che per i più è a dir poco spericolata ma che sta pagando i suoi dividendi: paga la clausola rescissoria di 10 milioni e strappa al Braga il giovane tecnico Ruben Amorim. Col nuovo allenatore nasce il nuovo corso. Non ha il tempo di iniziare che scatta il lockdown: lui lo sfrutta per mettere a punto la nuova stagione. Promuove cinque giocatori dalla squadra B e in estate arrivano rinforzi mirat: Adan in porta, Feddal in difesa, Pedro Porro esterno destro, Pedro Gonçalves esterno d'attacco, Nuno Santos e torna il figliol prodigo Joao Mario.
LA SQUADRA VOLA COL 3-4-3 - La squadra inizia la stagione 2020-21 nel peggiore dei modi: 1-4 ai preliminari di Europa League contro il LASK. L'attenuante c'è: tantissimi giocatori sono indisponibili causa Covid. L'assenza dalle coppe si rivelerà l'arma in più: la squadra inizia a volare in campionato, gioca con un 3-4-3 rivoluzionario per lo Sporting. La base è una difesa solida e fatta da giocatori di esperienza, come Adan (33 anni), Neto (32), Feddal (31) e Coates (30). Sulle fasce Pedro Porro si sta rivelando il miglior laterale del campionato portoghese, tanto da essere in odore di promozione nella nazionale maggiore spagnola. Sull'out opposto occhio a Nuno Mendes: in molti giurano che sarà lui la grande plusvalenza di mercato. E non a caso piace anche alle big italiane. Davanti Pedro Gonçalves da ala destra ha segnato 14 reti in 16 partite. A centrocampo il giovane Matheus Nunes sta mettendo la freccia su Joao Mario. E il mercato invernale infine ha portato i ritocchi giusti ma anche cari, come la punta Paulinho, strappata anch'egli dal Braga e fortemente voluto da Ruben Amorim per la cifra record di 16 milioni. Un segnale chiaro: al titolo questo Sporting ci crede. Soprattutto ora che il vantaggio è notevole, soprattutto ora che Porto, Benfica e Braga ricominceranno ad avere le coppe europee.