"Copa senza club brasiliani come Tarzan senza Cheeta", bufera sul presidente Conmebol

Le tensioni in Sud America, in particolare in Brasile, si sono intensificate dopo un grave episodio di razzismo che ha coinvolto Luighi, giocatore del Palmeiras, durante la sfida contro Cerro Porteño. La presidentessa del club, Leila Pereira, ha duramente criticato la CONMEBOL, accusandola di non agire con fermezza contro il razzismo, arrivando perfino a suggerire un'uscita delle squadre brasiliane per unirsi alla CONCACAF. Per protesta, Pereira ha boicottato il sorteggio della Copa Libertadores, mentre il presidente della CONMEBOL, Alejandro Domínguez, ha cercato di prendere posizione condannando il razzismo, ma le sue parole non hanno placato le polemiche.
Durante un incontro con i media, Domínguez ha rilasciato un'affermazione controversa: "Una Copa Libertadores senza squadre brasiliane? Sarebbe come Tarzan senza Cheetah. Impossibile". Questa frase ha scatenato un'ondata di indignazione in Brasile, con molti che l'hanno interpretata come un'associazione offensiva tra i brasiliani e lo scimpanzé Cheetah. Alcuni, tra cui il giornalista André Henning, hanno chiesto le dimissioni immediate del presidente della CONMEBOL.
Di fronte alle proteste, Domínguez ha tentato di chiarire, scusandosi e affermando che la sua espressione era un modo di dire senza intenti discriminatori. Tuttavia, le sue parole non sembrano aver placato la rabbia dei club brasiliani, che ora valutano possibili azioni contro la CONMEBOL. Resta da vedere come si evolverà la situazione, ma il clima resta teso.
