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Ancelotti: "Bellingham non sembra un 20enne. Alleno la più grande squadra del mondo"

Ancelotti: "Bellingham non sembra un 20enne. Alleno la più grande squadra del mondo"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 7 novembre 2023, 10:21Calcio estero
di Michele Pavese

Carlo Ancelotti in carriera ha vinto due Champions League da giocatore e quattro da allenatore, ma non vuole fermarsi qui e continua a sognare sulla panchina del Real Madrid. I Blancos sono in testa al Gruppo C, a un passo dalla qualificazione agli ottavi di finale. Il tecnico italiano ha parlato ai canali ufficiali della UEFA.

Hai vinto due Champions League da giocatore e quattro da allenatore, hai una grande affinità con questo torneo. Non ci sono pozioni magiche, ovviamente, ma quali sono gli ingredienti per avere tanto successo?

"È difficile dirlo, ma in tutta la carriera è sempre stato ed è tuttora il torneo più importante. Secondo me la Champions League, che noi chiamavamo Coppa dei Campioni, è sempre stata il torneo più prestigioso e oggi è ancora più importante perché ci sono più partite che in passato. Per quanto riguarda il segreto del mio successo… non posso dirlo con certezza. Forse, un elemento chiave è che ho allenato due club che tengono molto a questo trofeo. Non è un caso che sia il Milan che il Real Madrid siano i club di maggior successo nella storia di questa competizione".

Parliamo del Real Madrid. Pensi di aver lasciato il segno in questo club, e il club cosa ti ha lasciato?

"Non so che impronta ho lasciato nel club… Quanto a me, il Real Madrid mi ha fatto capire, giorno dopo giorno, che alleno quella che oggi è la più grande squadra di calcio del mondo. È proprio grazie a come si è comportato il club in questo torneo. Fin dagli anni '50, il Real Madrid ha scritto la storia".

Tra i tuoi mentori c'è Arrigo Sacchi. Cosa ne pensi di lui?
"È stato un innovatore di questo sport e mi ritengo molto fortunato ad averlo incontrato. L'ho avuto come allenatore per cinque anni, poi sono stato suo assistente in Nazionale per tre. Dal punto di vista tecnico e metodologico mi ha insegnato molto. Porto con me i suoi insegnamenti ancora oggi, perché il suo modo di allenare le squadre negli anni '90 non si era mai visto prima".

È sempre difficile parlare in modo individuale di un giocatore, ma Bellingham sta facendo cose straordinarie, superando anche le aspettative.

"Esatto. Ha assolutamente superato le aspettative, soprattutto in termini di gol. Ha segnato molto e si sta ambientando benissimo. È molto giovane, ma anche molto maturo: ha una personalità e un carattere forti. Non sembra un ventenne. Credo che l'esperienza in Germania lo abbia aiutato molto e lo abbia reso ancora più maturo".

Pensi che tornerai in Italia?
"Ah, certo. Il posto dove nasci, nonostante l'umidità e le zanzare d'estate, resta sempre il più bello del mondo. Sento davvero che le mie origini sono radicate. Anche se ho viaggiato per il mondo e ho visto posti meravigliosi, le mie origini non potranno mai cambiare. Per me Reggiolo resta il posto più bello del mondo".

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