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Alexander Arnold crede nell'impresa: "Voglio essere il primo terzino da Pallone d'Oro"

Alexander Arnold crede nell'impresa: "Voglio essere il primo terzino da Pallone d'Oro"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 21:56Calcio estero
di Yvonne Alessandro

Trent Alexander-Arnold si trova attualmente a un bivio nella sua giovane carriera. Il terzino destro inglese, raggiunti i 26 anni, deve decidere se rimanere ancora nell suo club d'infanzia oppure se tagliare il cordone ombelicale e trasferirsi altrove. Il suo contratto con il Liverpool infatti scadrà a giugno e il giocatore non ha ancora preso una decisione sul suo futuro, nonostante l'interesse del Real Madrid.

A proposito di ciò Alexander-Arnold ha schivato ogni domanda possibile, ma nell'intervista rilasciata a Sky Sports UK ha rivelato quali siano i suoi obiettivi personali che intende raggiungere in carriera. Alcuni percorribili, altri probabilmente sogni complicati da realizzare: "Cosa preferisco tra il Mondiale e il Pallone d'Oro? Vincere una Coppa del Mondo con l'Inghilterra sarebbe immenso e cambierebbe il gioco, ma direi vincere un Pallone d'Oro, perché credo di poterlo fare. Voglio essere il primo terzino a riuscirci".

Non si è nascosto, nemmeno di fronte alle pressioni che potrebbero piovergli addosso dopo una dichiarazione del genere: "Io ci credo. Qualcuno potrebbe darmi dell'illuso, ma io credo di poterlo fare". Mentre alla domanda su come vorrebbe essere considerato tra 20 anni: "Una leggenda del calcio. Qualcuno che ha cambiato il gioco: questa è la cosa più importante per me: Non giocare, ma cambiare il gioco. È questa l'eredità che voglio avere: essere il più grande terzino destro che abbia mai giocato a calcio, se devo essere onesto. So che ce ne sono stati tanti là fuori, ma io devo raggiungere le stelle ed è lì che credo che il mio tetto possa arrivare".

Concludendo con una lezione di vita: "Non importa quanti trofei e medaglie si vincono, conta quello che si è dato al gioco e se si è raggiunto il proprio potenziale. Ho sentito parlare di potenziale fin da quando avevo sei anni... se raggiungi quel potenziale e sai di aver dato tutto per massimizzarlo ed essere il giocatore che sai di poter essere, cioè uno dei migliori di sempre, allora sarai felice. Non importa quanti trofei vinci".

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