Il manifesto della gestione dello spogliatoio di Inzaghi. Così è rinato il Tucu Correa
Serve ripartire dalle parole di Simone Inzaghi, allenatore dell'Inter, per raccontare la rinascita di Joaquin Correa. Che ha segnato, ha fatto assist, ha giocato titolare, è passato dall'essere un desaparecido a un ulteriore tassello per la stagione dei grandi obiettivi e dei grandi sogni della Beneamata. “Lo conosco bene, si sta allenando molto bene dal 13 luglio. Sappiamo che ci sono tanti compagni e la concorrenza è grande, ma prima dell’altra sosta a Roma è entrato e ho pensato di farlo giocare per poi cambiare idea. Stavolta non ho avuto dubbi, dovevo scegliere chi dovesse giocare al suo fianco. Sono contento per lui e per la prestazione dei ragazzi, hanno fatto una preparazione seria".
Uomo spogliatoio
Un gol, due legni, due assist. La rete che sblocca la partita contro l'Hellas Verona e pure lui. Nell'immaginario collettivo, il Tucu se n'era andato per non tornare e invece eccolo qui. Di nerazzurro vestito, a brillare ancora, quando l'azzardo sembrava grande, forse troppo, da parte di Inzaghi. E invece. E invece la gestione di Inzaghi, il gruppo nerazzurro, ha reso Correa pronto subito alla causa, superando anche quello che per lui non è stato un momento complicato. “Non posso dire difficile perché i miei compagni mi aiutano. Sono sereno per questo, lavoro e sono contento perché loro erano contenti perché ho fatto bene oggi”.
Il manifesto della gestione di Inzaghi
Tra i tanti pregi di Simone Inzaghi da Piacenza c'è quello di creare un gruppo solido, unito. Di far sentire tutti parte in causa, di far sentire tutti partecipi. Parte di un gruppo. Quante volte avete sentito, o avete ricordanza, negli ultimi tempi, di un giocatore che s'è lamentato della gestione da parte del tecnico dell'Inter? Non è un caso se dopo la partita, i giocatori nerazzurri abbiano abbracciato e condiviso la gioia per la prestazione da MVP del Tucu. "Grande Correa. Per la persona che sei tutto meritato. Bravo", le parole del centrocampista nerazzurro Davide Frattesi. Un altro che davanti ha un colosso come Nicolò Barella. Ma che quando serve, c'è sempre. La gestione Inzaghi al suo meglio.