"Accolto come a casa da Giroud e Lloris": Sassuolo, ricordi Marlon? Parla così del LAFC
"Lloris e Giroud? Mi hanno accolto come a casa sin da subito: mi sembra di essere qui da anni. Tutta la mia famiglia si è ambientata bene: il contratto scadrà tra poco ma vorrei restare". Il racconto di Marlon Santos da Silva Barbosa, meglio noto come Marlon, circa il suo arrivo al Los Angeles FC lo scorso settembre. Difensore sbocciato dopo quattro anni in Italia, per tre sotto la guida di Roberto De Zerbi, lo stesso che ha scelto di lasciare il Sassuolo e seguire allo Shakhtar Donetsk finché la guerra non lo ha costretto a rivedere i suoi piani per trasferirsi altrove.
Pochi mesi fa, appunto, ha scelto di abbracciare la causa statunitense e atterrare nel campionato a stelle e strisce da campione del Sudamerica con il Fluminense in Copa Libertadores: "Vincere questo trofeo significa restare per sempre nella storia di un club. Farlo con il Fluminense, la squadra in cui sono cresciuto, è stato ancora più speciale: un trionfo inedito, per me e per il club, un’emozione tanto grande che non ho parole per descriverla", ha raccontai ai microfoni di Sky Sport.
Insieme a Marcelo in Brasile, mentre oggi a Los Angeles gioca insieme ad altri campioni. Tra cui un ex colonna portante fino all'anno scorso del Milan: “LAFC è un club con una mentalità importante, il livello in allenamento è alto, intenso: Giroud e Lloris aiutano e insegnano. Marcare Oli non è semplice, ma i più difficili nella mia carriera sono stati Cristiano Ronaldo e soprattutto Lukaku: in campo aperto è imprendibile”.