Frustrazione o rassegnazione? Lecce ko, il post-partita di Giampaolo sembra una resa

Marco Giampaolo non commenta, di fatto, la sconfitta casalinga del suo Lecce con il Como. Evita di farlo due volte: prima ai microfoni di Dazn, quando abbandona in anticipo l’intervista. Poi in conferenza stampa, che si limita a una risposta, una lunga ammissione di responsabilità per la situazione più che critica in cui si trova la squadra giallorossa.
Sembra una resa. Il tecnico, per essere chiari, esclude l’ipotesi di dimissioni, alla quale è stato abbastanza inevitabile pensare dopo una gestione del post-partita all’insegna del puro e semplice mea culpa: “Questo non significa che io abbia fatto o possa fare un passo indietro. Sono qui a lottare con la squadra, ma oggi la delusione è troppo grande per andare a rimuginare su altro”. Superata la prima ipotesi, la seconda strada: Giampaolo non voleva parlare della partita di oggi, di episodi e di potenziali alibi, di una giornata che sapeva di ultima spiaggia e rischia di essere una pietra tombale sulla stagione dei giallorossi. A oggi, in verità, ancora in zona salvezza: dopo Empoli-Venezia, però, realisticamente no, a meno di un pareggio nello scontro diretto più pesante della giornata.
Frustrazione o rassegnazione? Magari entrambe. Il Lecce in campo, in fin dei conti, assomiglia a Giampaolo davanti ai microfoni, che lascia i giornalisti senza risposte: sembra non lottare. Non è un caso se ha vinto due partite negli ultimi due mesi, una a Parma e una in casa col Monza prima di Natale. Anche con il Como, in una gara dal peso specifico inimmaginabile e con un avversario dalla testa libera, è mancata la rabbia che sarebbe lecito attendersi da chi vede il baratro dietro l’angolo. Anche con le parole, quelle che non sono arrivate.
