Marlon certo: "Il Sensi del Sassuolo avrebbe potuto giocare al Barça. Grandi trionfi con l'Inter"
"Se parliamo di Italia, la prima cosa che mi viene in mente è Sassuolo, per mille motivi: abbiamo raggiunto un record di punti storico, il mio primo figlio è nato a Modena e ho un rapporto speciale con quella terra. Seguo ancora i ragazzi, sono un tifoso neroverde: alcuni dei miei ex compagni sono rimasti lì, da Obiang a Berardi, e auguro loro di tornare presto in Serie A". A lezione da Marlon, difensore brasiliano, su come non dimenticare le orme del passato e nemmeno lasciarsi alle spalle un legame importante con il club neroverde, come ha raccontato lui stesso nell'intervista rilasciata a Sky Sport.
Sui tre anni vissuti lì: “Ho sposato la filosofia di De Zerbi perché mi piace giocare in squadre che hanno il controllo: l’ho imparato al Barcellona con Luis Enrique e al Nizza con Lucien Favre. L’approccio con la Serie A è stato bellissimo: in Italia ho segnato anche il primo gol della mia carriera, un destro spettacolare da trenta metri: neanche io pensavo di poter fare un gol del genere".
Ma i ricordi non finiscono qui, con tanto di rivelazioni di mercato: "Quando sono arrivato a Sassuolo c’erano tanti giocatori forti. Mi colpiva la dedizione di Magnanelli, capitano vero. Per qualità e tecnica, invece, Sensi e Boga su tutti. Con Stefano ho giocato anche al Monza: mentalmente è una persona molto forte, ha superato tanti infortuni e ha partecipato a grandi successi con l’Inter. Quando sta bene, riesce a dettare i tempi del gioco come pochi altri. Il Sensi del Sassuolo era un giocatore che, in prospettiva, avrebbe potuto giocare al Barcellona. E poi c’è Boga: fidatevi, non è un giocatore comune. Se è in giornata, prende palla, ti punta uno contro uno e ti lascia lì: è imprevedibile, gli ho visto fare delle giocate in allenamento che sono pura magia. Sono un suo fan, glielo dico ancora oggi: quando si diverte fa impazzire tutti”.