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Roma, De Paola: “La squadra non segue Juric. Servirebbe richiamare De Rossi”

Roma, De Paola: “La squadra non segue Juric. Servirebbe richiamare De Rossi”TUTTO mercato WEB
ieri alle 11:55Altre Notizie
di TMWRadio Redazione
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Editoriale con Paolo De Paola, intervistato da Vincenzo Marangio
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Durante l'appuntamento odierno con L'Editoriale è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio Paolo De Paola. Queste le sue parole:

Che valutazioni possiamo trarre da questo weekend di Serie A?
“Questa giornata ci ha ribadito come tutte le squadre abbiano problemi. Il Napoli per dire ha problemi non di compattezza e né di grinta, ma bensì di maturità. Conte è da un po’ che secondo me non centra l’obiettivo a livello di dichiarazioni, perché al contrario di ciò che ha comunicato, negli ultimi anni il Napoli ha fatto piazzamenti migliori rispetto all’Atalanta. Poi è chiaro che i tifosi non possano pretendere tutto subito e solo ora ripudiare, come ho letto in alcuni commenti, un allenatore che viene dalla Juventus o un Lukaku adesso improvvisamente criticato”.

Esce ridimensionato il Napoli da questa sconfitta?
“L’analisi che possiamo trarre è che il Napoli, quando aggredito alto da una squadra organizzata, va in difficoltà. I giocatori dell’Atalanta non hanno fatto giocare i calciatori azzurri. Lukaku poi ha già fatto quattro gol e quattro assist, ma quando gli affianchi un buon marcatore con delle caratteristiche fisiche importanti tende ad andare in difficoltà. Il Napoli insomma è stato spento nelle sue fonti di gioco per merito di una squadra che mostrato un ritmo superiore”.

L’Atalanta può essere la sorpresa per lo scudetto?
“Sì, perché l’ambiente dell’Atalanta può essere propedeutico. La società è consolidata, Gasperini è uno che riesce a cambiare in corsa le cose e ogni calciatore che passa per le sue mani risorge. A Napoli non aveva l’obbligo di vincere, ma proprio questo aspetto dà serenità ai giocatori e gli permette di fare bene”.

La Juventus invece continua ad andare ad intermittenza. Come giustifichi questo continuo saliscendi?
“Thiago Motta respira calcio per la sua carriera da giocatore, che lo ha visto vincere praticamente tutto. Non credo gli si debba spiegare la differenza tra calcio provinciale e calcio nelle grandi piazze. L’utilità di Motta sta nel dare coraggio a tutti quei giovani che sta lanciando. Yildiz per esempio lo sta ripagando per la libertà che gli sta venendo concessa in campo. Nelle partite contro Parma e Stoccarda la squadra è andata in difficoltà perché non ha mai infastidito il possesso avversario, mentre contro l’Udinese si è visto il contrario. Ora la Juventus si trova comunque a quattro punti dal Napoli ed è ancora imbattuta in campionato”.

Chi sarà il padrone del campionato?
“Ora è molto difficile da dire, perché gli impegni di Champions saranno importanti. Il Napoli si può far male da solo perché non è un ambiente facile. La squadra però deve puntare a lottare per lo scudetto per il mercato che ha fatto, per Antonio Conte e per il fatto che non disputa le coppe. Non è un obbligo chiaramente, ma la squadra deve rimanere lì. Non può permettersi battute d’arresto psicologiche”.

Cosa sta succedendo in casa Roma?
“Le responsabilità sono della società, è evidente. Non si può passare in pochissimo tempo da Mourinho a Juric, con tutto il rispetto per quest’ultimo. La squadra mi sembra non segua il tecnico. In società poi continua a mancare qualcuno che risponda agli interrogativi della piazza e della tifoseria. C’è solo Juric che vede continue prestazioni positive dopo risultati estremamente deludenti. Alla Roma servirebbe un direttore generale alla Ranieri per fare da cuscinetto tra società e il resto, mentre in panchina si dovrebbe richiamare De Rossi, che nonostante tutto stava mettendo apposto le cose. Si potrebbero risolvere le cose in questo modo”.

L’Inter infine ha ottenuto una vittoria sofferta contro il Venezia.
“L’Inter ha sbagliato tantissimo, con Thuram che si è mangiato l’inverosimile. Una partita del genere andava chiusa presto, anche se bisogna fare i complimenti a Di Francesco. Il suo Venezia se l’è giocata alla grande e se non fosse stato per il tocco di mano finale avrebbe anche pareggiato. Penso comunque che ai nerazzurri sia mancato molto Calhanoglu, che gestisce il ritmo lì in mezzo. Con lui i nerazzurri possono risalire ulteriormente”.

Un piccolo commento finale su Var e arbitraggi?
“Ci sono troppe difformità. Il gol del Verona andava chiaramente annullato per dire. Non c’è mai la volontà di cambiare le cose”.

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