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La Juventus pareggia ancora. La "pareggite" non si cura senza attaccanti

La Juventus pareggia ancora. La "pareggite" non si cura senza attaccanti
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 07:18Altre Notizie
di Redazione TMW
fonte Antonio Paolino per BIANCONERANEWS.IT

Un altro pareggio e sono già quattordici i punti lasciati per strada. Il tempo passa, ma la Juve non guarisce da quello che sembra il malessere di un inizio di stagione più complesso del previsto. Non si tratta di guardare la metà vuota del bicchiere, ma di quanto sia difficile riempirlo senza l'oste dell'area di rigore, ovvero quell'attaccante – o coppia - capace di spostare gli equilibri non solo “verso”, ma “dentro” la porta avversaria. Sembra ormai chiaro, attaccante o “falso” sostituto, che cambiare le abitudini di gioco di questa squadra sarà la vera sfida di quest'anno. Nessun dito puntato, ma una netta presa di coscienza di quanto lavoro Motta dovrà svolgere nel minor tempo possibile e soprattutto senza vedere sfumare gli obiettivi sportivi (minimi). Il dramma sarebbe riuscire a cambiar pelle a questa squadra, intravederne i margini di miglioramento e riflettere eventualmente sui motivi – i cosiddetti rischi – di un'annata utile solo per “maturare” senza aggiungere utili in cassa, trofei in bacheca e vantaggi per rilanciarsi l'anno successivo. Detta alla Allegri «un quarto posto vale a volte quanto un successo». Ma non lo si può dire, o ammettere, anche solo per non sgonfiare i sogni dei tifosi. Eppure con tutti i chiacchiericci da bar o da social, l'amore per la squadra sembra essere meno importante della voglia di criticare sempre e comunque.

Milan – Facciamo l'esempio di San Siro, dove una Juve davvero in emergenza anche dal punto di vista numerico, ha provato a fare né più né meno di quanto avrebbe fatto in altre partite. Senza riuscire, come spesso è accaduto, a segnare. Le attese su Motta erano ben altre, ma anche lui si è accorto che tutto ruota attorno alla manovra che parte dal basso e che prova a trovare sviluppo sulle corsie esterne. Oltre iniziano i problemi. Con o senza Vlahovic, tanto che quando non arriva il gol, il sostituto tocca addirittura meno palloni del serbo. Basterebbe quindi solo un altro attaccante o sono diversi i problemi che si stanno incastrando tra loro? Oppure, trovata la quadra, si tirerà in ballo sempre qualcosa o qualcuno? Capire che la Juve sta già facendo qualcosa di interessante, proprio no? L'allenatore dovrebbe comunque cominciare a limare le sue fantasie tattiche, rischiando di prendere qualche gol in più e provando a farne qualcuno di più. Il carattere si vede, l'impegno pure, ma i gol sono ancora pochi.

Classifica – Ci sono due classifiche da guardare. La prima è quella del campionato dove la concretezza del Napoli passa dai piedi dei giocatori col fiuto del gol e da quelli tenuti vicini all'area. Poi ci sono le bocche di fuoco di Atalanta e Inter. E da queste tre uscirà la vincente del campionato. Anche se Fiorentina e Lazio contendono uno dei posti nobili alla Juve. L'altra è la classifica di Champions dove Lipsia e Stoccarda sono ad un passo dall'eliminazione diretta mentre l'Aston Villa ci guarda con due punti di vantaggio. Il gol nel calcio è tutto, lo sarà anche a Birmingham, prima ancora del gioco che aiuta a segnare. A patto di avere un terminale offensivo servito nei modi e nei tempi giusti.

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