Il Livorno presenta domanda di iscrizione in D... senza stadio. Il sindaco: "Vogliamo fatti"
Dopo la retrocessione e l'assurdo teatrino societario messo in atto nell'arco del campionato, non si ferma la stuccante telenovela Livorno. Che ha presentato domanda di iscrizione al campionato di Serie D... senza di fatto avere uno stadio.
Perché, dati i debiti accumulati dal club, il sindaco Luca Salvetti lo scorso maggio ha revocato al sodalizio labronico la concessione del "Picchi".
E proprio lo stesso primo cittadino è tornato sull'argomento con una nota diffusa a mezzo stampa:
“Nulla è cambiato da un mese a questa parte e la posizione dell'amministrazione comunale sullo stadio rimane quella che ha portato al procedimento di decadenza. Spinelli e gli altri soci hanno deciso di iscrivere la squadra? E’ nelle loro facoltà e hanno pieno diritto di farlo. Dopo l’iscrizione si vuol riaprire un dialogo con il comune? Ci portino il nuovo assetto societario, il piano economico finanziario, il budget per la parte sportiva e dei giovani, il progetto tecnico e le garanzie per i lavoratori dipendenti, a quel punto ci potremmo sedere al tavolo per riparlare dello stadio. Al momento attuale l’A.s. Livorno non ha pagato le proprie pendenze, il comune rientrerà di ciò che deve avere grazie alla fideiussione, che ricordo non è un metodo di pagamento ma una garanzia da utilizzare quando siamo di fronte ad un soggetto debitore che non rispetta gli impegni presi. Il comune, per legge, non può instaurare accordi di nessun tipo con chi è moroso o lo è stato e non è affidabile nell’ambito di convenzioni che instaurano diritti ma anche doveri.
Tutta la città è su questa lunghezza d’onda, voltare pagina per tornare a vivere la propria passione in tranquillità e con il sorriso sul volto, anche sopportando di ripartire da categorie non consone al blasone del Livorno. Questa posizione dell'amministrazione è nell'interesse di tutti i tifosi amaranto ed ha fondamento anche nelle normative che regolano gli atti di un ente pubblico”.