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Troise saluta la Cavese: "Esperienza formante. Avremmo meritato la Serie C"

ESCLUSIVA TMW - Troise saluta la Cavese: "Esperienza formante. Avremmo meritato la Serie C"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 30 giugno 2023, 21:04Serie D
di Claudia Marrone

Cinque anni alla guida di formazioni giovanili, tre anni come collaboratore tra i pro, poi altrettanti in veste di primo allenatore: un curriculum, quello di Emanuele Troise che parla da solo. Soprattutto se si considera che nei tre anni da primo allenatore ha portato ai playoff di Serie C il neopromosso Mantova e con la Cavese ha ottenuto in Serie D un secondo posto (con conseguente vittoria dei playoff nel Girone I) e un primo a pari merito con il Brindisi, che ha poi vinto lo spareggio promozione del Girone H. Non solo, per due anni consecutivi ha raggiunto anche il primato sull’impiego dei giovani di valore.
Nonostante tutto, però, le strade del mister e della Cavese si sono separate nella giornata di ieri.

Ed ecco, che, in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com, l'allenatore ha così ripercorso il periodo in Campania: "Sono stati per me 18 mesi molto formativi quelli passata a Cava, mesi nei quali c'è stata una pressione costante che ho gestito con molto equilibrio. Non credo affatto sia stata una stagione fallimentare, ma piuttosto un obiettivo comune mancato, un solo punto ci ha impedito di centrare la Serie C, e per questo punto è necessario fare un’analisi ad ampio raggio per ambire a crescere e arrivare in alto, come squadra, come società e in primis io come allenatore. Gli errori sul campo, ci sono stati, li abbiamo riconosciuti e affrontati con consapevolezza, perché riconoscere gli sbagli è l’unico modo per imparare da questi, e sono stati importanti per comprendere i punti da potenziare e diventare il gruppo coeso che ha affrontato da capolista l’intero campionato.

Il legittimo desiderio di riconquistare il professionismo, però, ha purtroppo esacerbato l’ambiente che ha mal tollerato qualche prestazione al di sotto delle aspettative, sovraccaricando la squadra per una "partita no": non faccio riferimento alle critiche costruttive che invece ritengo preziose e che ci hanno aiutato a migliorare, ma ad altre situazioni. Gli stadi vuoti per squalifica non hanno giovato, è innegabile. Il sostegno della tifoseria come nella roboante vittoria per il 6-1 nel derby contro la Nocerina lo conferma.

Non solo. Il cambio societario a inizio stagione ci ha destabilizzati, ma la squadra ha sempre dato il massimo sovvertendo pareri e pronostici e non a caso la Serie C alla fine ce la siamo giocata con il Brindisi. Due squadre queste, che hanno espresso qualità di gioco, segnando più delle altre, e non giocando “a pallonate” come si sostiene spesso si debba vincere la Serie D. Dopo lo spareggio promozione bisognava reagire bene ai playoff, e la rosa lo ha fatto, esaltando le qualità tecniche ma anche e soprattutto quelle mentali, perché tutti ci tenevamo a conquistare la C, perché questo è il nostro lavoro: il professionismo sarebbe stato per tutti il coronamento di un annata di sacrifici fisici e mentali stremanti.
Come si possa mettere in dubbio quanto cuore abbiamo messo nell’obiettivo non potrò mai comprenderlo, considerando quanto rispetto e competenza abbiamo mostrato verso i colori e la storia blasonata di questo club, giocando sempre ai vertici della classifica. La Serie C sarebbe stata per tutti la giusta ricompensa nonché una grande opportunità, tutti ci giocavamo il futuro.

Ma è andata così, anche se difficile da accettare, e il rammarico me lo porto dentro, facendone tesoro. Di certo lascio Cava con serenità, e con immensa riconoscenza nei confronti del club e del direttore Pietro Fusco che mi ha dato questa opportunità. Ora non mi resta che portare con me questo importante bagaglio, affrontando questo periodo di attesa allenando una competenza fondamentale per un allenatore: la resilienza, per poter scrivere una nuova pagina del mio futuro".

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