Turris, il 'Liguori' torna al Comune che lo affida al Real Alba: perplessità sull'assegnazione

Dopo l’esclusione della Turris dal campionato di Serie C, il Comune di Torre del Greco è tornato ufficialmente in possesso dello stadio “Liguori”. Ma, a sorpresa, l’amministrazione ha deciso di riaffidare temporaneamente la gestione dell’impianto a chi lo aveva in uso fino a ieri. Fino al 31 maggio, sarà infatti l’ASD Real Alba Turris a occuparsi della struttura di Viale Ungheria. Una scelta che consente di garantire continuità alle attività sportive già avviate, in attesa sia degli interventi necessari per la messa in sicurezza dello stadio, sia della successiva gara pubblica per l’assegnazione pluriennale della gestione.
A motivare il provvedimento – come si legge in una nota dell’ente (fonte TuttoTurris) – la volontà di affidare l’impianto a un “soggetto che conoscesse profondamente le problematiche e le situazioni locali”. Un riferimento chiaro alla Real Alba Turris, che – si sottolinea ancora nel comunicato a firma del dirigente Pisacane – “da sempre ha gestito la sezione giovanile della Turris Calcio”.
Tuttavia, proprio questo passaggio ha generato più di una perplessità. L’Alba Turris, sebbene formalmente distinta dalla vecchia società, viene da molti considerata la naturale prosecuzione della precedente gestione della principale realtà calcistica cittadina. A rafforzare questa percezione, la presenza all’interno dell’organigramma di figure già attive nella sezione giovanile della Turris Calcio e l’utilizzo, nei campionati Figc, della denominazione “Turris”.
Massimo Perna, presidente del Città di Torre del Greco, realtà sportiva locale che ha appena raggiunto la salvezza nel campionato di Prima Categoria, ha detto la sua sul tema attraverso i microfoni di TurrisLive: “È un gioco delle tre carte. Sabato scorso, il Comune ha mandato una PEC alle 14:00, affidando per vie brevi lo stadio Liguori all’Alba Turris, una società satellite, una di quelle “matrioske” dove dentro c’è sempre qualcun altro. Alle 18:30 mi chiama un tale Alessandro Coppola – che non conosco nemmeno – e mi dice: 'Se stasera non porti 480 euro in contanti, non ti alleni'. Io gli ho risposto che i soldi si versano con bonifico e con fattura, non in contanti, come se fosse un affitto in nero. Avevano inventato un loro prezzario: 130 euro per una partita dei giovanissimi senza luce, 150 euro per un allenamento, 200 euro per i playout. Ma i soldi dovevano essere in contanti, senza fattura. Tra l'altro, durante la riunione col Comune, abbiamo scoperto che le tariffe ufficiali non corrispondono a quanto ci hanno chiesto...".
