Fermana, Mosconi: "Siamo un animale ferito. I giocatori si ribellino all'ultimo posto"

“Siamo una animale ferito, dobbiamo essere più cattivi. Poi possiamo migliorare dal punto di vista tattico, ma dovremo andare oltre i nostri limiti, dobbiamo salvarci e dobbiamo crederci. L’80% dei risultati dipende dall’atteggiamento e solo il 20% alla tattica. Voglio vedere i giocatori correre su ogni pallone”. Il neo tecnico della Fermana Andrea Mosconi si è presentato oggi alla nuova piazza spiegando subito cosa vuole dalla sua squadra in questo finale di stagione: “La reazione che ho visto domenica da parte della squadra mi fa dire che ce la possiamo fare. Nonostante arbitraggi non all’altezza. Ma non me la prendo con chi dirige, in otto anni non ho mai fatto un appunto. - continua Mosconi come riporta Laprovinciadifermo.com - Chiedo solo equità, nessun favoritismo, ma tutti si devono ricordare che quello che fa la Fermana è esattamente come quello che fanno le altre società”.

Spazio poi al gruppo e all’importanza di alcuni senatori: “Ho trovato uomini veri, una squadra viva con una vecchia guardia solida e giovani con voglia di migliorarsi. Lo vedo negli allenamenti per ora e dobbiamo dimostrarlo al domenica quando il terreno di gioco deve tornare a essere la fossa dei leoni. Misuraca e Giandonato sono fondamentali dal punto di vista tecnico e morale. - prosegue Mosconi – Ho visto tutte le partite, ho studiato le evoluzioni e so che si può crescere lavorando a testa bassa. Per gli allenamenti ho una metodologia che mi porto dietro da anni, nei primi giorni della settimana lavoreremo tanto sul lato fisico, poi scatta la preparazione. È ancora l’inizio, poi io li martellerò, in campo vanno sacrificio, sudore e voglia di vincere, non i contratti”.

“Dobbiamo giocare in attacco, Fermo vuole una squadra avvolgente che dia tutto, che stia nella metà campo avversaria, perché possiamo vincere contro chiunque e dobbiamo dimostrare di non meritare l’ultimo posto. Voglio che i giocatori si ribellino alla classifica, abbiamo davanti sette spareggi e vanno affrontati attaccando. Rimanere nei professionisti è un bene per tutti, se retrocedi in Serie D poi può passare una vita prima di salire nuovamente in Serie C”.