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Il Potenza pensa a Sannino? Il mister: "Non c'è nulla, club ha fatto altre scelte"

ESCLUSIVA TMW - Il Potenza pensa a Sannino? Il mister: "Non c'è nulla, club ha fatto altre scelte"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
venerdì 5 febbraio 2021, 12:19Serie C
di Claudia Marrone

"Non c'è stato niente, il club ha fatto altre scelte": esordisce così, ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, mister Giuseppe Sannino, proprio ieri accostato al Potenza dopo l'esonero di mister Eziolino Capuano.
Lunga esperienza nel calcio professionistico per il tecnico, la cui ultima esperienza italiana è stata Novara, club finito nell'occhio del ciclone dopo la denuncia al dimissionario presidente Marcello Cianci, fermato a Locri dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria e denunciato poiché trovato in possesso di 200mila euro in contanti di cui non sapeva spiegare la provenienza: "E' un fatto di cronaca, un episodio che lascia l'amaro in bocca. De Salvo aveva portato il club dalla C alla A, poi succede che le proprietà cambino, e chi è subentrato a Novara aveva un compito duro: doveva dare continuità e fiducia a un popolo che ha visto quasi sempre Serie A e Serie B. La classifica poi non aiuta, però spero che tutto possa risolversi".

Altro club in difficoltà dopo il cambio di proprietà pare essere il Carpi...
"Non conosco la nuova proprietà e sto seguendo poco le vicende dei biancorossi, quando lascio cerco di non guardarmi mai indietro. Però anche in questo caso c'è una lunga storia, quella fondata da Bonacini e Giuntoli, che va portata avanti, e il Carpi lo hanno creato loro, e non è facile: un periodo di assestamento serve".

Capita però spesso che quando i club toccano la C abbiano difficoltà i varia natura: come si spiega questa cosa?
"La Serie C non è la B e neppure la A, ci sono costi e non ricavi, chi entra sa che deve spendere e basta: nessuno vuole questa categoria, se si spende senza centrare la promozione, appannaggio per pochi, si va solo in debito. Credo sia arrivato il momento di riformare, anche perché spesso si da del professionismo con club che con il professionismo non hanno niente a che fare: situazioni come capitata questo anno a Trapani non si possono più vedere, in categoria deve starci solo chi ha da subito reali possibilità. Occorrerebbe forse ridurre il numero delle società, anche se capisco che si va a togliere posti di lavoro, ma se si sta nel professionismo bisogna vivere da professionisti e no sul filo del rasoio. Pensiamo alle strutture: possibile vedere nel professionismo stadi scalcinati? Anche questo deve essere un deterrente, se vuoi fare il professionista devi avere delle strutture. Una riforma è urgente, i subdoli meccanismi che spesso si innescano vanno evitati, ma non sta a me dire come: anche se il calcio estero potrebbe essere di esempio".

A proposito dell'estero: implementare le formazioni Under 23 potrebbe essere una soluzione per il calcio italiano?
"Nel calcio non si inventa mai nulla. Quando, molti anni fa, giocavo io, le squadre U23, pur chiamandosi diversamente, esistevano già. Oggi poi ci sono rose lunghe, si deve dar la possibilità ai giovani i giocare in campionati veri, no sempre relegarli in panchina, è un modo che serve anche per anticipare a loro crescita. Occorre ammodernarsi sotto tanti aspetti".

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