Entella, Matteazzi: "La classifica e l'atteggiamento sono iniezioni di fiducia"
Nel corso della diretta odierna di A Tutta C, trasmissione targata TMW Radio e dedicata al mondo della Serie C, è intervenuto il Direttore Generale dell'Entella Matteo Matteazzi, che ha parlato del momento del club, terzo in classifica a pari punti con la Ternana e a soli tre dalla vetta: "La sconfitta contro il Pescara un po' pesa, anche se la reazione della squadra a quella sconfitta, vista nelle ultime due gare, è un dato positivo, perché dopo una buona partenza dovuta anche a un senso di rivalsa della scorsa stagione, l'atteggiamento dei ragazzi ci fa ben sperare per il prosieguo del campionato. E non era facile, in quel momento noi e il Pescara eravamo appaiati in classifica, e una sconfitta interna poteva anche avere ripercussioni psicologiche importanti: invece il gruppo ha dimostrato di essere forte e determinato".
L'avversario successivo, per altro dopo soli tre giorni, non era neppure facile: giocavate al 'Mazza' contro la SPAL. Poi, un Legnago rivitalizzato.
"Sono state due gare difficili, soprattutto la prima a tre giorni dalla sconfitta contro il Pescara: poteva essere difficile da preparare, ma la sqaudra ha reagito benissimo, e dopo un primo tempo equilibrato, e più che altro dopo il nostro primo gol, abbiamo legittimato la vittoria, pulita e in trasferta. Per altro a Ferrara, dove non è facile andare a vincere".
Ma vi aspettavate questa classifica, proprio in considerazione di quello che è stato l'anno passato?
"La classifica sta andando un po' oltre le nostre aspettative. Come abbiamo detto, ripartivamo dalla delusione dell'anno scorso, dalla necessità di giocare l'ultima gara per evitare i playout, quindi i presupposti non erano tali da poter far pensar a una partenza di questo genere. Ma credo che i punti siamo tutti meritati".
A proposito della squadra, appare una rosa forse con nomi meno altisonanti di altri club ma la più completa e funzionale delle 20 del Girone B.
"Vanno fatti complimenti al Ds Superbi e al Responsabile dell'Area Tecnica Daniele Rosso che ha fatto un grande lavoro di scouting, perché per arrivare a certi profili, con nomi non altisonanti ma efficaci è stato fatto un grande lavoro. Penso a Guiu, Castelli, Casarotto, Franzoni: sono molto funzionali al progetto Entella, volevamo chi ancora doveva consolidare il proprio percorso di crescita, ma anche che per loro Chiavari fosse un percorso positivo. Dal punto di vista delle motivazioni stanno facendo la differenza".
Su Bernat Guiu è da concentrarsi maggiormente. Già alla Pergolettese aveva mostrato qualità di livello: l'Entella potrebbe essere uno step ulteriore?
"Quella di Guiu è stata finora un'operazione perfetta, quelle caratteristiche che sta mostrando negli ultimi anni venivano apprezzate ma non erano forse chiare agli addetti ai lavori: la bravura della nostra area tecnica è stata quella di capire i margini di miglioramento che avrebbe avuto".
Parlare di obiettivi è presto? Per trascorsi storici, è facile inserire l'Entella tra le pretendenti alla B, per altro 10 anni dopo la prima storica promozione.
"Gli ultimi dieci anni effettivamente posizionano l'Entella o in Serie B o ai vertici della Serie C, è quindi facile associarla a una determinata classifica. Certo, ci si scontra poi con la realtà, quindi c'è da calarsi bene nella mentalità della categoria: non possiamo fare voli pindarici o ragionamenti complicati, ma guardare solo al nostro percorso cercando di migliorare di gara in gara per far sì che il gruppo, rinnovato, trovi continuità. La classifica è comunque merito dello stesso, e una bella iniezione di fiducia".
A proposito della prima promozione: Gabriele Costa era il protagonista della campagna abbonamenti di allora, domenica ha esordito con voi.
"È una bella storia, 10 anni fa Gabry era un bambino, e non è il solo a esser cresciuto assieme al percorso dell'Entella: abbiamo un sacco di adolescenti che, assistendo a questo percorso, si sono affezionati alla nostra realtà, nonostante in tanti in città tifino Samp o Genoa. La storia di Costa è emblematica ma anche caratteristica di una generazione di ragazzi chiavaresi e del Tigullio che sono cresciuti con noi".
Sia la Sampdoria che il Genoa hanno vissuto momenti societari non positivi, voi invece sempre solidi e con strutture e settore giovanile top.
"Abbiamo la fortuna di avere una grande proprietà che ci fa lavorare con continuità da tanti anni, aspetto fondamentale per valorizzare le giovanili, questo è un grande vantaggio per noi. Anche giocando in Lega Pro siamo riusciti a produrre giocatori interessanti, in B più facile farlo ma anche in C riusciamo a far esordire giocatori e farli affermare: il caso più chiaro è quello di Stefano Di Mario".