Cellino: "Prima di me il Brescia non faceva la Champions. Coi nemici in casa dove andiamo?"
“Avevo fiducia in Maran, non aveva iniziato male, ma appena c’è stato da misurarsi mi è sembrato più timoroso. Gli avevo allungato il contratto investendo su un allenatore che non volevo assolutamente cambiare, perché sono dei costi che in questo momento non possiamo sostenere. Ho fatto di tutto per evitare di esonerare Maran, ma bisogna essere in due”. Così il presidente Massimo Cellino è tornato sull’esonero di Rolando Maran come riporta Bresciaingol.it parlando poi dell’arrivo di Bisoli: “È stato un mio calciatore, lo conosco da una vita, è un gran lavoratore, molto determinato che conosce molto bene la categoria. Nella vita bisogna avere l’allenatore giusto nel momento giusto“.
Il tecnico poi si sofferma sull’atmosfera della piazza con la tifoseria organizzata che ha annunciato una nuova protesta con l’ingresso sugli spalti solo al 17° del primo tempo: “Quando i tifosi si mettono a fare comunicati non sono più tifosi, quelli veri tifano il Brescia e aiutano la loro squadra. Io sono straniero in questa città e mi ammazzo per la mia squadra facendo anche più di quello che posso. Sono qui da sei anni, mentre c’è chi è qui da 20 o 30 e non mi pare che il Brescia prima facesse la Champions o navigasse nell’oro. - prosegue Cellino – Ho fatto quello che potevo subendo ricatti, minacce e violenze e allora che cazzo volete? Avete fatto 110 anni, 10 in serie A e 100 tra B e C e non penso sia solo colpa mia. Bisogna cambiare questa mentalità, non chiedendo sempre qualcosa, ma dando. Se i nemici ce li abbiamo in casa, dove vogliamo andare?“
Spazio poi al possibile futuro del club: “Per prima cosa mi imputo di essere venuto qui perché sono un coglione, questa è la verità. Non mi aspettavo così poca maturità sportiva e un atteggiamento ostile. Compratori? La macchia di quanto successo con il Cosenza lo scorso anno è profonda. Speravo che avesse insegnato qualcosa, ma non hanno imparato nulla. Devo difendere io la città, da solo? Scusate ma non ci riesco“.