Caldara ripercorre la sua carriera: "Infortuni pesanti e difficili da accettare"
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Nel corso di una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, il difensore del Modena Mattia Caldara ripercorre la sua sfortunata carriera, fatta di tanti gravi infortuni che negli ultimi anni lo hanno costretto a stare spesso ai margini: "Più gol segnati o più infortuni? Penso i gol (12 tra A e B), ma gli infortuni sono stati pesanti, e quando stai fuori tanto non è facile rientrare".
Caldara ripercorre le fasi della sua carriera, nell'estate del 2018 dopo il debutto in Nazionale, dall’Atalanta è andato alla Juve subito al Milan nell’affare Bonucci. Valutazione: 35 milioni.
"Poi a ottobre mi sono fatto male al tendine d’Achille, ma non mi hanno operato e pensavo di guarire. Invece è stata lunga. Peggio ancora è stato quando è saltato il crociato a maggio, poco dopo essere rientrato: lì mi sono fatto mille domande, era una cosa difficile da accettare"
Dopo il Milan è tornato all’Atalanta e ha anche debuttato in Champions.
"Contro il Valencia nel riscaldamento si è fatto male Djimsiti ed è toccato a me: farlo con l’Atalanta è stato indimenticabile".
Poi è andato in prestito al Venezia e allo Spezia e ha infilato due retrocessioni di fila.
"Non erano scritte, sono state inattese: abbiamo pagato caro due gironi di ritorno negativi".
Nel 2023 ancora Milan, ma sempre ai margini, con una sola gara in A all’ultima giornata.
"Colpa di un problema a una caviglia che mi portavo da Spezia. Solo a febbraio sono stato bene ma il mercato era ormai chiuso. Amen. Almeno quel debutto l’ho fatto".
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