Bari, Marino: "Sul mercato la società è stata di parola. Play off? Non sono lontani"

“Bari è una delle piazze più importanti della mia carriera, con un pubblico che non è da B. C’è voglia di tornare in alto”. Così il tecnico Pasquale Marino parla a La Gazzetta dello Sport della sua esperienza in Puglia iniziata con il subentro sulla panchina di Michele Mignani a inizio ottobre: “Continuo a insegnare il mio calcio propositivo, trasmettendo ai giocatori la voglia di giocare le palla, di tenere in mano il pallino. Il campionato e le partite sono fatti di momenti, se le cose non vanno subentra l’ansia che non ti fa giocare. È su quello che si lavora, seguendo uno spartito a prescindere dal risultato. - continua Marino – A Bari quando si è fatto male Maiello abbiamo cambiato facendo anche il 3-5-2 che non mi piace tanto, adesso siamo cresciuti e abbiamo i giocatori per il 4-3-3”.

Spazio poi al mercato che ha portato nuove risorse in attacco e in mezzo al campo: “Gli infortuni di alcuni nuovi come Menez e Diaw hanno inciso. La società mi aveva detto che se ci fosse stato bisogno di innesti sarebbero arrivati e sono stati di parola, prendendo prime scelte come Puscas, Lulic e Kallon”.

In chiusura un pensiero sulle Serie B e le ambizioni del Bari: “La delusione generale per la sconfitta ai play off c’era, c’è voluto tempo per metabolizzare, ma ormai l’abbiamo messa alle spalle. Non siamo lontani dai play off e non ci manca nulla per conquistarli, ma dipende tutto da noi. I giocatori sono i primi a crederci e si arrabbiamo se le cose non vanno bene. - conclude Marino – Dalla B mi aspetto più qualità dopo il mercato, ci sarà da divertirsi, con un calcio sempre più propositivo”.