Balata: "Fondamentale non impoverire i tornei nazionali. Riforma? Nostre idee note a tutti"
A pochi giorni dall'assemblea elettiva di Serie B (fissata per il 12 settembre, ndr) dalla quale dovrà uscire il nome del nuovo presidente della lega cadetta, Mauro Balata, numero uno uscente, ha rilasciato un'intervista all'edizione italiana del noto magazine Fortune:
"Viviamo una stagione di grande difficoltà, con ingenti capitali che vengono dirottati verso campionati internazionali che si sono fortemente allargati andando a incidere sul valore patrimoniale dei tornei domestici, impoverendoli. Non siamo contro la maxi-Champions o l’ampliamento del campionato del mondo per club, ma ci lamentiamo che questo processo non sia stato governato a favore di tutto il sistema da parte di chi doveva tutelare il calcio. Fatta questa doverosa premessa, stiamo studiando insieme alla nostra commissione Finanza strategie per raggiungere obiettivi virtuosi che hanno già dato i loro frutti in ottica di contenimento costi, ad esempio con il monte stipendi calato globalmente in B del 7% nella scorsa stagione e con contributi validi e decisivi nelle delibere federali, come ad esempio il nuovo impianto di licenze nazionali per l’ammissione ai campionati professionistici 2023/24".
Sul tema della riforma del sistema calcistico italiano, poi, spiega: "Lo abbiamo ripetuto più volte, la riforma dei campionati non era più rinviabile, ma si riteneva decisiva per l’ammodernamento del calcio italiano che sta perdendo competitività e di conseguenza risultati sul campo. Invece, non solo non è stata attuata, ma nemmeno affrontata. Tutto questo nonostante bozze e proclami rimasti purtroppo solo sulla carta. La nostra proposta è stata fatta ed è nota a tutti: una proposta che non ha solo un semplice indice numerico, comunque presente laddove chiede di risolvere un’anomalia della B italiana nell’asimmetria fra promozioni e retrocessioni con una rotazione di sette squadre ogni anno che rende impossibile ogni pianificazione politica, ma che riguarda anche incentivi fiscali a chi fa giocare giovani e lavora sulle infrastrutture, due ambiti che riteniamo decisivi per la crescita del sistema".