Valentini: “Passato il girone più difficile. Spalletti? Vuole di più dal centrocampo”
Durante l’appuntamento di ieri con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Antonello Valentini. Queste le sue parole:
Sulla gara contro la Croazia: “Dopo trent'anni di Nazionale pensavo di non soffrire tanto come tifoso e invece non è cambiato nulla per me. Il gol di Zaccagni ha ricordato quello di Del Piero”.
Un commento generale?
“Io comincerei a dire con grande sincerità che la qualificazione è meritata per orgoglio, temperamento e voglia di fare di questa squadra, nonostante un calcio non entusiasmante. Questo lo ha detto anche Spalletti nel post partita. Siamo riusciti a passare il girone più difficile di Euro2024. Noi siamo bravissimi a darci la zappa sui piedi. Lo dico subito, poi, che non è accettabile che ieri ho sentito gente dire che l’unico peccato di ieri è che abbia segnato un calciatore della Lazio. Non si può dire una cosa del genere se in mezzo c’è la Nazionale. Siamo tutti bravi a festeggiare in piazza ma alla Nazionale bisogna voler bene tutti i giorni. Spero che la gara di ieri sia un nuovo inizio”.
Sulle scelte di Spalletti?
“Io su queste decisioni degli allenatori io sono sempre prudente. Gli allenatori hanno i giocatori sotto mano tutti i giorni e quindi sanno meglio di chiunque cosa fare. Per me ha insistito su Jorginho Sbagliamo troppe cose facili per giocatori di quel livello”.
Su Modric e la Croazia? Le parole nel post partita di Spalletti?
“Modric, nonostante l’età, ha dimostrato la sua qualità. È stato bello anche il fatto che a fine partita abbia salutato i suoi tifosi e i nostri. Non dimentichiamoci, comunque, che la Croazia è una squadra di livello. Noi siamo bravissimi a non dire le cose come stanno. Non hanno più la freschezza di qualche anno fa ma è una squadra con grande temperamento e voglia di fare. La cosa che ha funzionato meno per noi è il centrocampo, come ha detto anche Spalletti nel post partita. Io non capisco quelli che sono stupiti dal fatto che lui non abbia attaccato i suoi dopo la gara. Davanti alla telecamera un comandante non attacca i suoi. Bisogna sempre ricordare, poi, che lui sceglie tra il 36% del totale dei calciatori della Serie A. Questi siamo ed è inutile dare contro a Spalletti”.
Da chi si aspetta di più Spalletti per lei?
“Certamente dai centrocampisti. È vero che le punte hanno funzionato maluccio e avrebbero potuto fare meglio ma se non funziona il centrocampo è tutto più complicato. Io mi ricordo un campionato in cui Dimarco era un diavolo. Manca la fornitura alle punte. Siamo troppi lenti nelle uscite. Se non ci si muove senza palla, se non si detta un passaggio, se non si attacca lo spazio le punte soffrono. Ieri sera mi sembrava di vedere la gara contro la Nigeria ad USA 94, che ci ha salvato il grande Roberto Baggio con una super giocata. Spero che si stappi il nostro gioco”.
Sulla Svizzera?
“La Svizzera è un brutto cliente. Loro, a differenze di quello che abbiamo fatto noi, hanno creato centri federali in cui si insegna tutto. Questo lo ha fatto anche il Belgio. Noi siamo in ritardo da questo punto di vista. Io non voglio incriminare nessuno ma il Lecce lo scorso anno ha vinto il campionato di Primavera con il 95% di giocatori stranieri in campo. Se non ci si pongono certi problemi succedono certe cose, è facile parlare dal divano”.