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Torino, Cairo: "Vanoli mi ha colpito con il Venezia. Mercato? Ancora due o tre innesti"

Torino, Cairo: "Vanoli mi ha colpito con il Venezia. Mercato? Ancora due o tre innesti"TUTTO mercato WEB
martedì 23 luglio 2024, 15:54Serie A
di Emanuele Pastorella
Premi F5 per aggiornare la diretta

14.35 - Al fianco del nuovo allenatore del Torino, Paolo Vanoli, c'è anche Urbano Cairo, numero uno del club di via Viotti. Il patron granata è salito in Val Rendena, a Pinzolo, per accompagnare il tecnico nella conferenza stampa di presentazione e per stare vicino alla squadra. Segui la diretta testuale con le dichiarazioni del presidente del Toro su Tuttomercatoweb.com.

Ore 14.50 - Comincia la conferenza stampa di Urbano Cairo

Prende la parola Cairo: "E' molto che non ci vediamo in conferenza, l'ultima fu quando presentammo Juric e parliamo di tre anni fa. Da allora sono stati incontri fugaci post partite, roba molto veloce per parlare e per ragionare di tante cose. Ci tengo molto a presentare Vanoli, poi sono a disposizione di domande e curiosità. E ci tengo anche a ringraziare il mister Juric, abbiamo fatto tre anni importanti e il Toro ha ripreso un certo tipo di cammino tra il 2021 e il 2024. Prima eravamo abituati a fare anche meglio, ma ora abbiamo ripreso un buon cammino dopo gli anni della pandemia. Lo ringrazio, ha fatto tre anni molto buoni e abbiamo sviluppati tanti talenti giovani, è stato un mister schietto e franco. Ho comunque un bel ricordo di lui. Vagnati mi ha parlato molto di Vanoli, abbiamo visto gare del Venezia e si sono conosciuti. Il suo Venezia ha fatto cose eccellenti dopo la coppa di Russia con lo Spartak Mosca. Vanoli ha preso il Venezia in una situazione complicata e l'ha portato in serie A. Vagnati mi ha raccontato la sua storia e mi ha colpito, il Venezia era retrocesso ed era penultimo ma il mister ha fatto interventi decisi e ha ribaltato la situazione. E' meglio evitare i dettagli, ma il suo modo di gestire questa situazione problematica mi ha colpito. E' determinato e ambizioso, ha rinunciato ad un incarico ben remunerato e con minori responsabilità seguendo Conte al Tottenham. Ha avuto maestri di qualità, da Sacchi a Ventura a Conte. Poi ha voluto prendere la strada di fare il primo allenatore tra Mosca e Venezia, la sua voglia di mettersi in gioco mi ha colpito. E' un piacere introdurlo qui. Lo avete visto come allena con carica, ora rispondiamo alle domande"

Cosa l'ha colpita in Vanoli?
"Non lo conoscevo in prima battuta, avevo visto qualcosa al Venezia. E Vagnati mi ha raccontato il suo calcio divertente e propositivo, con attenzione alla fase difensiva. Il mister è nato difensore, con Conte si occupava della fase difensiva, ha attenzione a questo aspetto del gioco della squadra. Vagnati mi ha proposto di incontrarlo, l'ho fatto volentieri e ho visto in lui grande voglia di fare e di affermarsi. Ha rinunciato anche a un incarico prestigioso e tranquillo, non sei tu il principale responsabile...E' come quando facevo l'assistente di Berlusconi: c'erano responsabilità, però non sei tu in prima linea. E ho visto delle analogie con Vanoli, ha detto che avrebbe dovuto provare in prima persona prendendosi rischi. E questo mi è molto piaciuto nel suo racconto. Ciò che abbiamo fatto dice molto di ciò che siamo, in lui ho visto che ha grande voglia di fare. E' al suo quarto campionato, è in una fase di decollo"

Le piace Zapata capitano?
"E' un giocatore che conosciamo, ha qualità eccelse e ha fatto carriera importante. L'anno scorso ha fatto stagione di altissimo livello non solo per i gol, ma anche per la partecipazione al gioco e anche per aiutare la squadra. Condivido questa scelta, se sarà questa (Interviene Vanoli, 'Vi dò uno scoop, sarà il mio capitano', ndr). E' importante che ci sia condivisione e sintonia, va benissimo Zapata"

Qual è la ricetta per aiutarvi a soddisfare i desideri dei tifosi?
"Se parliamo di ambizioni, per quanto mi riguarda ho dimostrato di averne molta facendo anche cose inaspettate e a volte impossibili. L'ambizione è il motore della mia vita. Nel calcio devi anche fare i conti con le risorse: non è un caso che da quando ci sono i diritti tv, dal 1993, in Italia hanno vinto quasi sempre le stesse squadra a parte l'eccezione della Roma e della Lazio e poi del Napoli. In 31 anni, a parte queste tre, hanno vinto sempre le stesse tre che sono Inter, Milan e Juve. Questo qualcosa dice. Dal 2012, dal ritorno in A, nei 12 campionati abbiamo avuto il primo in cui ci salvammo tranquillamente, poi non era minimamente un'aspettativa arrivare settimi e divenne Europa con il Parma che non aveva bilanci in regola. E l'anno successivo arrivammo noni con buon percorso in Europa, fino al 2018/2019 ai preliminari contro il Wolverhampton che era una squadra top. Dal 2012 siamo andati costantemente in ascesa, poi abbiamo fatto qualche investimento eccessivo che non ci ha dato risultati ed è arrivata la pandemia che è stata un disastro per tutti i bilanci con gli stadi chiusi e sponsor che riducevamo investimenti. Eravamo pronti al salto successivi, ma è arrivata pandemia e investimenti esagerati tra Verdi e Zaza che per noi non erano la cosa giusta. Per voler fare qualcosa in più, abbiamo fatto una cosa che ci ha penalizzato. Abbiamo sommato situazioni negative e questo lo abbiamo dovuto digerire e recuperare anche economicamente. Abbiamo fatto meno di ciò che avremmo voluto per una situazione economica deficitaria. Ora non siamo a posto, abbiamo fatto sei bilanci in perdita e sono cose che pesano, ma non è una colpa non aver 50 milioni da mettere ogni anno nel Toro: non è una cosa che qualcuno mi possa addebitare, bisogna trovare un percorso sostenibile. E per noi è un vivaio che dia giocatori per la prima squadra, lo scouting che dà giocatori con operazioni per trovare talenti a cifre abbordabili e diventano calciatori importanti. L'aspettativa è più alta, è giusto che il tifoso che l'abbia e lo vediamo in tutte le piazze, ma negli ultimi 12 anni siamo stati otto volte nella parte sinistra e negli ultimi due anni abbiamo lottato per l'Europa perdendola anche a campionato finito, come quest'anno. E nella stagione precedente all'ultima contro l'Inter...Non è un percorso così negativo, ma tutto è migliorabile e bisogna fare di meglio. Ma per quanto mi riguarda, l'errore che ho fatto nel 2018/2019 è stato fare qualcosa in più per i nostri bilanci che non potevano permetterselo"

Cosa può regalare ancora a Vanoli dal mercato?
"Abbiamo ragionato insieme: ci serve ancora uno o due difensori al centro, poi sicuramente un quinto di sinistra. A centrocampo abbiamo tanta qualità, senza uscite non faremo interventi. E davanti è arrivato Adams, è un giocatore importanti che ha fatto cose eccellenti in Premier: segnare lì non è banale. Scamacca in Italia ha fatto cose buone e al West Ham aveva fatto tre gol, Adams ne ha fatti molti di più"

Sarà soddisfatto se il Toro arriverà...?
"Oggi è meglio non fare proclami. Siamo all'inizio di un ciclo e di un progetto, con una squadra che stiamo in parte cambiando e arricchendo. Dobbiamo lavorare come sta facendo il mister, con determinazione, facendo emergere le qualità dei giocatori. Facciamo step by step: non vuole dire che non ho ambizioni, ma è meglio fare un passo per volta e completare la squadra, dando al mister la possibilità di fare il suo lavoro. E poi magari dichiareremo qualcosa, ma per ora sono concentrato sulle cose da fare possibilmente anche velocemente"

Ore 15.54 - Termina la conferenza stampa di Cairo

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