Spezia, il primo bilancio: solite turbolenze, la rinascita di Nzola e una sorpresa dalla Svezia
La mano di Luca Gotti e un percorso travagliato dietro la scrivania, già passata di consegne da Riccardo Pecini a Eduardo Macia, dopo un'estate dove i liguri hanno potuto far sì mercato ma senza investimenti importanti da parte della famiglia Platek. Ancora montagne russe per uno Spezia che però in campo ha identità e dignità calcistica. Tanto merito della mano del tecnico e di alcune scelte di mercato da subito rivalorizzatesi come Nzola.
Il migliore - Mbala Nzola
Ha deciso il derby con la Samp ma non è il migliore solo per quello. Lo è perché con Gotti ha ritrovato identità e spirito, quelli che aveva smarrito in passato. Se in giornata tecnicamente e in rapidità è complicato da fermare per ogni difensore. Per adesso le lune girano nel verso giusto.
La delusione - Arkadiusz Reca
Nella stagione del dentro o fuori, da padrone assoluto e forse unico della fascia sinistra dello Spezia, continua a faticare a incidere in entrambe le fasi. Il gioco di Gotti eppure dovrebbe esaltarlo al meglio ma le sue gare sono montagne russe con troppe salite e poche discese agevoli.
La rivelazione - Emil Holm
Sulla destra, a differenza di Reca, ha subito conquistato critica e piazza. Arrivato dal Sonderskjye, club fino alla scorsa stagione di proprietà dei Platek, ha sbagliato pochissimo ed è tra i migliori interpreti del ruolo di tutto il campionato. Una sorpresa piacevole, visto che è arrivato più che in sordina, sconosciuto anche a molti addetti ai lavori.