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Spalletti non smonta il caso Inzaghi. Ma l'Inter è la base per la sua Italia

Spalletti non smonta il caso Inzaghi. Ma l'Inter è la base per la sua ItaliaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 07:00Serie A
di Ivan Cardia

Ci voleva poi molto, a smontare il caso creatosi nei giorni scorsi e ammettere che quelle frasi erano suonate, nel complesso, fuori luogo? Evidentemente sì, perché Luciano Spalletti, tornato sulle dichiarazioni legate al caso ultras, ha voluto precisare di non aver nulla di cui scusarsi. Cosa si siano detti, se se lo sono detti, lui e Simone Inzaghi, che da quelle dichiarazioni non poteva non sentirsi tirato in ballo, lo sanno solo i diretti interessati. Pubblicamente, il ct della Nazionale ha ben evitato di gettare acqua sul fuoco.

"Io non ho da chiarire niente, io ho solo da spiegare ciò che ho risposto - ha detto Spalletti nella giornata di ieri - mi è stata fatta una domanda su una situazione e io rispondo per come mi comporterei io. Poi che sia stata strumentalizzata è un problema di altri, ci hanno voluto mettere Inzaghi sopra". Peccato che, pure suo malgrado, Inzaghi ci fosse anche all'inizio: la domanda che ha generato il grande freddo, tra il commissario tecnico e il club di cui è stato allenatore dal 2017 al 2019, aveva come presupposto il riferimento all'attuale tecnico nerazzurro. E la risposta di Spalletti, chiusa col "io so anche riattaccare", aveva tutti i crismi per sembrare una frecciata. Discutibile, difendibile, scusabile: di tutto e di più, fuorché sostenere che a mal interpretarla fossero stati i cattivoni di turno.

Risultato: il caso resta lì, e sarebbero pure fatti loro. Non fosse che, per gli equilibri attuali fra campionato e Nazionale, il dialogo fra Spalletti e Inzaghi è essenziale. Già in estate, quando il ct si è rifiutato - se per poca convinzione, per orgoglio, per incertezza dopo l'infortunio di Acerbi - di modellare la sua Nazionale sull'Inter, i risultati si sono visti. Imparata la lezione, le ultime uscite hanno fatto vedere qualcosa di diverso. Impossibile prescindere dalla squadra che ha vinto l'ultimo scudetto e che fornisce il maggior numero di giocatori agli azzurri: Barella, Bastoni, Dimarco e pure Frattesi restano alcuni capisaldi del ciclo. Vincente quello di Inzaghi, chissà quello di Spalletti.

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