Siamo dinanzi al PSG più completo di sempre. Senza Messi, Neymar e Mbappé

Il Paris Saint-Germain che nell'ultimo fine settimana ha vinto il tredicesimo campionato della sua storia con larghissimo anticipo ieri sera, quattro giorni dopo il festeggiamenti post successo con l'Angers, ha anche ipotecato la qualificazione alle semifinali di Champions League. Al Parco dei Principi il gol allo scadere di Nuno Mendes, quello del definitivo 3-1, è stato pesantissimo. Ha piegato un Aston Villa che s'è illuso dopo l'iniziale vantaggio firmato Rogers. Ha provato fino alla fine a tornare a Birmingham con un passivo di un solo gol, ma poi s'è arreso a un PSG che ha concluso la partita col 75% di possesso palla. Proprio come piace a Luis Enrique.
Alla sua seconda stagione alla guida dei parigini il tecnico spagnolo sta raccogliendo i frutti del suo lavoro e oggi si ritrova a lavorare con una squadra a sua immagine e somiglianza. Ieri il gol dell'immediato pareggio è stato realizzato da Désiré Doué, esterno d'attacco schierato nel tridente con Dembélé e Kvaratskhelia. Classe 2005, è stato acquistato in estate dal Rennes per quaranta milioni di euro più bonus e a marzo ha fatto il suo esordio con la Francia. Il gol di ieri è stato magnifico.
Doué è oggi però solo la punta dell'iceberg. L'uomo copertina. Perché il PSG sceso in campo ieri aveva un'età media di 23.8 anni, per distacco la squadra più giovane di questa Champions League (25.7 la seconda, il Barcellona). Un'età media che s'è ulteriormente abbassata dopo gli ingressi di Zaire-Emery e Bradley Barcola. E' la bontà di un progetto ripartito nell'estate 2023 sotto altre vesti. Rifiorito da quando Al-Khelaifi ha deciso di consegnare le chiavi della società a Campos e a Luis Enrique. Un progetto che va oltre i personalismi: comunque molto dispendioso, ma ad oggi decisamente più efficace.
Non è quindi un caso che il PSG più solido di sempre sia nato dopo l'addio di Kylian Mbappé. Dopo la partenza dell'ultimo dei grandi rappresentanti di un PSG che nel mezzo della gestione qatariota aveva preso una piega diversa, fatta di lustrini e paillettes. Di grandi stelle da mettere in vetrina. Quando a Parigi si decide si rimettere insieme Messi e Neymar, di aggiungerli a Mbappé, tutti pensavano che nel cuore della Francia sarebbe nata una nuova MSN. Forse il tridente più forte di sempre. La storia però ha raccontato altro, il feeling tra i tre campioni non è mai scattato e da quel sogno a Parigi si son risvegliati presto.
Quella di oggi è invece un'altra storia, è un progetto nato dalle ceneri di quello precedente ma profondamente diverso. Più solido, più centrato. Con una squadra giovanissima che ieri ha ipotecato il passaggio alle semifinali di Champions e lo scorso fine settimana ha stravinto (un'altra volta) la Ligue 1.
