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Semplici sulla Serie A: "Non mi sembra un campionato livellato verso il basso, anzi"

Semplici sulla Serie A: "Non mi sembra un campionato livellato verso il basso, anzi"TUTTO mercato WEB
domenica 5 novembre 2023, 08:15Serie A
di Simone Lorini

L’allenatore Leonardo Semplici è stato ospite negli studi milanesi di Radio Tv Serie A, durante la trasmissione “ImmediAta Vigilia” e da toscano non ha fatto mancare un pensiero per la sua regione colpita dall’alluvione: “È una situazione drammatica, c’è tanta disperazione, una cosa del genere non se l’aspettava nessuno: si stanno vivendo delle ore drammatiche, ma c’è una grande mobilitazione per poter aiutare le persone e le famiglie colpite, a cui siamo tutti vicini con la speranza che possano ripartire e rimettersi in piedi quanto prima”.

Un giudizio positivo su questo inizio di torneo in Serie A: “Non mi sembra un campionato livellato verso il basso, anzi c’è maggiore equilibrio: non c’è più il Napoli che l’anno scorso fin dall’inizio aveva dominato, credo sia più affascinante e combattuto, ci sono anche alcune sorprese. Vedo un miglioramento generale, anche nei singoli: ci sono tanti giovani e parecchi nuovi giocatori che si stanno affermando. È un aspetto importante affinché il campionato di Serie A venga apprezzato in Italia ma anche all’estero”.

La clamorosa rimonta da 0-3 a 4-3 del Cagliari col Frosinone della scorsa settimana ha rievocato piacevoli ricordi della sua avventura sulla panchina dei sardi: “Nonostante lo 0-3 il Cagliari aveva avuto alcune opportunità, un palo, un rigore sbagliato, ma sono stati capaci di ribaltare la situazione con dei gol anche molto belli. Una situazione che nel mio piccolo avevo vissuto, un 4-3 al Parma nell’anno in cui ci siamo salvati. Mi ha fatto molto piacere questo loro successo perché io sono rimasto molto legato a questa terra, a questi tifosi, a questa società. Un’esperienza bellissima, allenare il Cagliari è come allenare una piccola nazione. Ora hanno un allenatore che ha fatto la storia del calcio, non solo italiano, hanno conquistato una grande promozione e adesso dopo le difficoltà iniziali si stanno riprendendo, ritrovando l’entusiasmo e l’autostima di cui avevano bisogno .

L’avventura del mister alla Spal resta indimenticabile: “I cinque anni con la Spal sono stati unici e irripetibili. Sono subentrato a tre punti dai playout, il primo anno abbiamo rischiato di arrivare nei playoff, poi è stato tutto un susseguirsi di successi vittoria della Serie C, la vittoria della Serie B col 18esimo monte ingaggi, due salvezze in Serie A con un dodicesimo posto, l’ampliamento dello stadio e il centro sportivo rinnovato. C’è stata una crescita esponenziale del club e io sono stato catapultato all’attenzione di campionati importanti come la Serie A. Per me rimane un fiore all’occhiello della mia carriera”.

In Serie A finora si è segnato solo un gol su calcio di punizione diretta: “Ci sono meno specialisti, ma probabilmente anche meno giocatori che hanno voglia di specializzarsi in questa caratteristica. Una volta i calciatori si cimentavano a fine allenamento in esercitazioni per sviluppare questa qualità, quindi credo molto dipenda anche dall’atteggiamento e dal desiderio dei singoli calciatori nello sviluppare questa particolare abilità”.

Il dribbling è sempre più un’arma tattica per creare superiorità numerica, ma se ne vedono molti meno rispetto ad un tempo: “Oggi molti istruttori e allenatori seguono la moda di giocare e allenarsi a due tocchi, non andando a sviluppare questo tipo di abilità: sarebbe importante tornare ad un calcio più libero e propositivo, meno pensato per il risultato, per provare a evidenziare le caratteristiche di alcuni giocatori che evidenziano queste qualità”.

Tra gli altri, Semplici ha fatto esordire in Serie A anche Vicario, oggi titolare del Tottenham capolista in Premier League: “All’epoca il titolare a Cagliari era Cragno, che era uno dei tre portieri della Nazionale. Nel momento in cui Cragno ebbe dei problemi, gli diedi l’opportunità di esordire contro l’Inter di Conte a San Siro: nelle 4-5 partite che ebbe a disposizione dimostrò subito di aver delle qualità tecniche, ma anche umane, importanti. A Empoli poi ha avuto un percorso eccellente, affermandosi anche avendo la possibilità di sbagliare. Oggi mi fa molto piacere vedere un mio ex calciatore a quei livelli”.

In attesa di una nuova sfida professionale, Semplici non perde l’occasione per continuare a studiare e formarsi, ma anche a vestire i panni del docente: “Sono sempre opportunità di crescita, per mettersi in discussione, andando a fare qualcosa che va al di fuori del mio campo, per curare alcune sfaccettature, provare sempre a migliorarmi su come parlare, come intervenire e come presentarmi, e farmi trovare pronto nel momento in cui mi ripresenterò in uno spogliatoio davanti ai miei calciatori. È importante essere credibile, trasmettere quell’emozione e quell’empatia che un allenatore deve avere nei confronti del proprio gruppo. Oggi allenare in Serie A significa saper gestire i rapporti con tutti, dalla stampa al presidente, al direttore, tutto ciò che gravita intorno a una squadra di calcio: bisogna essere preparati a 360 gradi”.

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