Salernitana, Troost-Ekong: "Ecco perché non sono rimasto. Dia? Posso capirlo"
William Troost-Ekong, difensore del PAOK, nel corso di una lunga intervista con TuttoSalernitana.com è tornato sulla scorsa stagione da lui vissuta nella realtà campana: "Ho seguito la Salernitana, ho Salerno nel cuore. È difficile prevedere come possa andare un campionato, ogni stagione è diversa. Ci sono stati tanti cambiamenti, qualche calciatore importante è andato via".
Condivide l'atteggiamento di Dia?
"Ha fatto una grande stagione e posso capire la sua volontà. È un giocatore forte, un lavoratore. Non so nello specifico cosa sia successo, ma quando arriva una offerta è difficile resistere. Quando un atleta ha la testa da un'altra parte, è giusto lasciarlo andare. E, secondo me, aveva già un accordo verbale con la società. Era impossibile pensare di riprendere il cammino come nulla fosse successo".
Con Sousa come si è trovato?
"Per me non è stato facile perché non avevo la sua fiducia, ma non sarei onesto se non ammettessi che è stato un allenatore top che ha fatto un grandissimo lavoro. Ero certo rimanesse a Salerno per tanti anni. Il suo addio mi ha colto di sorpresa, forse aveva perso lo spogliatoio. È un tecnico di spessore ma con personalità forte. E, quando non vinci, è un carattere che rischia di cozzare con le esigenze di un gruppo".
Perché non è stato confermato al termine della passata stagione?
"Salerno è speciale. Non tutto è andato come volevo, anche a causa di qualche infortunio. Tuttavia è una piazza che ti rimane dentro anche se resti appena sei mesi. Peccato, ho fatto di tutto per restare e per dimostrare il mio valore. Avevo un bel rapporto con la tifoseria, potevo dare una mano. E' stata una questione economica, evidentemente. Per comprarmi occorreva un investimento di 2,8 milioni di euro, vista la volontà di giocare a Salerno la spesa si era abbassata ad un milione. Evidentemente hanno fatto scelte diverse, non nego che mi avrebbe fatto piacere restare in Italia e ho parlato con altre società. Pur con tanto dispiacere per l'addio a Salerno".
Si aspettava la Salernitana ultima in classifica?
"Assolutamente no. Ero certo che la permanenza di Sousa e tante riconferme sarebbe arrivata una salvezza tranquilla, una metà classifica. Ora è difficile, davvero. Però credo che pensare già alla prossima stagione sarebbe un errore. Bisogna spingere fino alla fine, ricordando la salvezza del 2022. Ne mancano 12, tutto è possibile e credo che ci siano giocatori come Dia, Candreva, Fazio e Boateng che possano prendere per mano la squadra. Devo dire che mi piace molto Liverani".
Sente qualcuno dei suoi ex compagni?
"Prima con maggior frequenza, dopo la Coppa d'Africa mi hanno scritto in tanti. Sento Dia, Bradaric, Sambia. Sanno che il momento è difficile, non entriamo nello specifico. Li esorto a dare di più senza pensare sia già finita".
Tornerebbe a Salerno?
"Qui al PAOK sono contento, volevo giocare competizioni europee. Però se chiama Salerno, la porta è aperta. Nel calcio mai dire mai".
Quante chance di salvezza vede?
"Difficile. 25%. Dobbiamo spingere questi ragazzi, facendo capire che è tutto possibile".