Riforma FIGC, pronto il taglio da 100 a 80 squadre. La grande vittima è la Lega Pro
Il Fatto Quotidiano, nella sua edizione odierna, svela alcuni interessanti dettagli in merito alla riforma del calcio italiano in cantiere nelle sale di comando della FIGC, avendo avuto l'occasione di visionare in anteprima il documento ufficiale stilato da Deloitte che avrà come destinatario, tra gli altri, anche il Governo presieduto da Giorgia Meloni.
Ecco dunque qualche dettaglio, con il punto di partenza che è nel numero delle squadre. Oggi sono troppe e il taglio porterebbe dalle 100 attuale nelle tre leghe professionistiche a 80, intervenendo però solo sulla C. La terza divisione è la vittima sacrificale designata, cancellata anche come entità politica: addio alla Lega Pro, che a quel punto verrebbe accorpata alla B. Più potere quindi alla Serie A, che continuerà a pesare per il 12% ma con un 6% attribuito alla femminile e quindi in tutto al 18, mentre alla B il 12, ai Dilettanti il 30, a calciatori e allenatori il 19 e il 9, arbitri al 2%.
L'articolo sottolinea come il documento insista sulla connessione con il mondo della politica. In cambio la FIGC richiederà, secondo il Fatto, l'abolizione del divieto di pubblicità ad agenzie di scommesse e percentuali sul margine dei concessionari (ovvero l'utile tra giocate e vincite). O ancora la possibilità di sottoscrivere contratti più lunghi rispetto all'attuale limite di 5 anni.